Si è tenuto ieri, 30 novembre, al ministero dello Sviluppo economico, l'incontro di verifica dell'attuazione del piano industriale di Aferpi (ex Lucchini) e degli impegni presi l'8 ottobre scorso nella stessa sede. Durante l'incontro è stato presentato il nuovo management, a partire dall'amministratore delegato Fausto Azzi che ha illustrato un nuovo cronoprogramma, a cominciare dai lavori di smantellamento e dall'ipotesi di smontaggio dell'altoforno.

"Come Fiom non possiamo che prendere nuovamente atto che gli impegni in termini sia di tonnellate laminate, sia dell'inizio, a fine novembre, dei lavori di demolizione previsti nel verbale del Mise dello scorso 8 ottobre, sia del rispetto dell'accordo sulla solidarietà sono stati per l'ennesima volta disattesi - si legge in una nota del sindacato delle tute blu Cgil - Così come appaiono in preoccupante ritardo sia la questione della nuova acciaieria che l'acquisto del forno elettrico".

"Per questi motivi - prosegue la Fiom - siamo sempre più convinti della necessità dello sciopero generale indetto da Fim, Fiom e Uilm per domani, 2 dicembre, con il quale chiediamo con forza il rispetto del piano industriale in tutte le sue parti, dalla siderurgia alla logistica fino al polo agroindustriale, e verso il quale anche il Governo è chiamato a rispettare e far rispettare quanto sottoscritto in sede istituzionale, a partire dal dare una risposta univoca sulla questione del trattamento di fine rapporto dei lavoratori".

Nella mattinata di domani, 2 dicembre, in concomitanza dello sciopero, si svolgerà una manifestazione, che sarà conclusa dall'intervento del segretario generale della Fiom Maurizio Landini, a supporto di quanto sopra e in difesa di un territorio che tanto ha dato in questi anni di dura crisi e al quale con atti concreti, non con le sole parole, si può ridare speranza.