Manifestazione in corso oggi (mercoledì 5 ottobre) a Torino dei dipendenti di Eurofidi, il consorzio di garanzia per i prestiti alle piccole e medie imprese, partecipato al 19 per cento dalla Regione Piemonte, messo in liquidazione dallo scorso 15 settembre. I 215 lavoratori, riuniti davanti alla sede di Eurogroup, hanno esposto una bara e manifesti listati a lutto con i quali danno il “triste annuncio” della scomparsa del consorzio “dopo lunga e travagliata sofferenza causata da amministrazioni scellerate, menefreghismo delle banche e classe politica convivente”.

La nomina del liquidatore è attesa per oggi, cui i sindacati intendono chiedere subito un incontro urgente. “Vogliamo che non si spengano i riflettori su questa vicenda” spiega Ornella D'Angelo, esponente Cgil della Rsa: “Chiediamo alla Regione e alle due banche principali, Intesa e Unicredit, di percorrere con noi strade che portino alla salvaguardia dei posti di lavoro e delle competenze di tutti gli operativi”. L’intreccio politico e finanziario è molto stretto, aggiungono Michele Carretta (Uiltucs Uil) e Fabrizio Nicoletti (Filcams Cgil), “c'è uno scaricabarile e noi stiamo in mezzo. Non è possibile che non si riescano a ricollocare i 215 lavoratori, nessuno sta facendo nulla”.

Eurofidi, attivo da vent’anni. è il consorzio fidi più grande d’Italia, nonché il terzo in Europa. Annovera 215 dipendenti (di cui 135 in Piemonte) e fornisce garanzie presso gli istituti di credito per oltre 50 mila piccole e medie imprese. A motivare il fallimento è la forte esposizione debitoria (che sembrerebbe ammontare a quasi 100 milioni di euro): una crisi iniziata già nel 2012, che ha visto nell’ultimo periodo la mancata approvazione del bilancio 2015, le dimissioni del presidente Stefano Ambrosini e la vigilanza dalla scorsa primavera della Banca d’Italia.