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“Valutiamo positivamente il prolungamento di un anno della salvaguardia per i lavoratori esodati, che consente l'accesso alla pensione ad un nuovo contingente di 32mila persone, ma non si può continuare a rinviare una soluzione strutturale del problema”. Così Vera Lamonica, segretaria nazionale della Cgil, commenta l'emendamento dell'esecutivo alla proposta di legge unitaria della Commissione Lavoro di Montecitorio, che approderà in aula mercoledì prossimo.
“Migliaia di persone restano nell'ansia e nell'incertezza, per questo - ribadisce la dirigente sindacale di Corso d'Italia - è necessario garantire le condizioni di accesso al pensionamento vigenti prima della legge Fornero a coloro che hanno perso il lavoro o firmato un accordo di esodo in una data precedente all'entrata in vigore di tale norma. Ed è doveroso correggere le storture più odiose, da tutti ormai considerate 'errori' del provvedimento, basti pensare ai ferrovieri”.
“Purtroppo, con il rinvio alla legge di stabilità, peraltro con precisazioni poco rassicuranti del ministro Poletti, si conferma il vecchio metodo - sostiene la segretaria della Cgil – e si procede senza avere un quadro esatto né dei numeri della platea né delle risorse necessarie, peraltro sempre sovrastimate, come dimostra il fatto che questa ulteriore salvaguardia è coperta dai risparmi delle precedenti”.
“Inoltre - conclude Lamonica - non si può continuare a nascondere che è tutto il capitolo pensioni a non essere sostenibile così come è stato disegnato dalla riforma. Bisogna intervenire per dare flessibilità, cancellare le penalizzazioni e ricostruire un legame positivo tra previdenza e mercato del lavoro”.