Un presidio di Cgil, Cisl e Uil sotto la sede dell'Inps per "denunciare la grave situazione che si sta determinando sulla gestione degli ammortizzatori sociali" in Emilia-Romagna. È quello che si è svolto in mattinata a Bologna martedì 26 aprile, con l'obiettivo di ottenere un incontro con il direttore regionale dell'Inps. In Emilia-Romagna, spiegano i sindacati in una conferenza stampa, sono oltre 30.000 i lavoratori coinvolti in tale bailamme, tra cassa integrazione ordinaria, in deroga e Aspi. Per la mancata copertura dell'Aspi da giugno a dicembre 2015 per le sospensioni sono 6.000 i lavoratori coinvolti; inoltre, il nuovo assetto sta provocando il blocco delle autorizzazioni per la cigo, coinvolgendo 10.000 lavoratori; infine, sono 15.000 quelli che non hanno avuto la cig in deroga da gennaio ad oggi.

"Sono migliaia i lavoratori che attendono l'erogazione di ammortizzatori sociali – ha affermato Vincenzo Colla, segretario della Cgil regionale –. Sono persone che non hanno voce, è un fatto inaccettabile, non possiamo permettere che dei lavoratori aspettino mesi per essere pagati. Questa situazione si deve sbloccare in tempi brevi: abbiamo chiesto un incontro all'Inps, ma se non avremo risposte, noi non ci fermeremo". Per Giuliano Zignani, segretario della Uil Emilia Romagna, "è un quadro di difficoltà e il problema riguarda il futuro di una ripresa che non c'è. Tardando i pagamenti, si mettono in crisi intere famiglie". Secondo Giorgio Graziani, segretario della Cisl regionale, "Governo e Inps devono trovare delle modalità per rendere efficiente, snella e immediata la possibilità di dare risposte. Ci convochino, perché questo caos è insostenibile".