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“Una città come Milano permette di vedere con maggiore attenzione le dinamiche del cambiamento nel mondo del lavoro, soprattutto nell'ambito del terziario che è un settore piuttosto mobile, in continuo cambiamento, in continuo sviluppo. Milano è oggi una città portatrice di nuove dinamiche, come la sharing economy e le nuove piattaforme web, che frantumano il mondo del lavoro, creando nuove professionalità e lavorazioni diverse. Io vorrei contribuire in questo senso all'opera di cambiamento che sta attraversando dell'intera Cgil”. A dirlo è stato Massimo Bonini, neosegretario della Camera del Lavoro di Milano, ai microfoni di Italia Parla, su RadioArticolo1.
“Il rinnovamento del sindacato - ha continuato Bonini - passa attraverso una miscela di esperienze. Noi siamo un sindacato fortemente radicato nel territorio, è nel nostro Dna, è la funzione che ci tiene in vita e ci permette di intercettare quello che succede nel paese. E' quindi un aspetto fondamentale del nostro lavoro e lo resta anche oggi, perché ci permette di incontrare le persone, i lavoratori, i pensionati. Però a siamo anche in un'era nuova, e abbiamo il compito di guardare alle nuove generazioni e cercare di interagire con i nuovi processi comunicativi e gli strumenti innovativi che oggi sono alla portata di tutti. Dobbiamo allora aprirci maggiormente ai social network, che sono i luoghi in cui le nuove generazioni comunicano e si connettono con il mondo. Dobbiamo cercare di creare una nuova struttura parallela, non sostitutiva, in grado di parlare con i giovani e che affianchi quella che già abbiamo nelle sedi più istituzionali. Dobbiamo insomma essere presenti sia virtualmente che fisicamente”.
Il Sole24 ha premiato Milano come seconda città italiana per qualità della vita, grazie a pensioni più alte della media e a un prodotto interno lordo significativo. “Queste classifiche, però, sono un po' troppo roboanti e spesso legate a intenti pubblicitari. Sicuramente, dopo l'Expo, Milano è una città che si è trasformata molto ed ha aggiunto servizi, sopratutto nella mobilità, che fanno bene alla qualità della vita. Ma poi ci sono tutti i problemi che una trasformazione così veloce comporta, soprattutto per quanto riguarda il lavoro, la povertà e il disagio sociale – ha detto ancora il segretario della Camera del Lavoro -. Ci sono situazioni di grosso disagio a Milano, soprattutto nelle periferie vissute perlopiù da giovani e pensionati. Milano è una città molto cara e se parliamo di vita concreta, i prezzi delle case sono alle stelle. Questo spinge sopratutto i giovani ad allontanarsi dal centro, a vivere in periferia o nell'hinterland e aumata il problema dei trasporti. Quello dei pendolari è infatti un grosso problema che va affrontato, così come quello della qualità dell'aria. Se ne parla molto poco, ma Milano e l'intera Pianura Padana ha un problema ambientale che va affrontato con politiche molto più incisive”.
Tra l'altro, si avvicina la tornata elettorale che porterà un nuovo sindaco al capoluogo lombardo. E il sindacato chiede dei programmi concreti per il dopo Expo. “Il dopo Expo non è soltanto un nodo sulla destinazione del sito espositivo. Vogliamo parlare del dopo Expo nella città intera. Durante l'esposizione Milano ha avuto un exploit turistico importante, che bisogna consolidare, rivalutando il patrimonio artistico e culturale della città. Non lo si è fatto finora, ma adesso si possono recuperare le tematiche di Expo, sulla qualità e sostenibilità del cibo, per attrarre investimenti e turisti. Ma per fare questo ci vuole programmazione. Finora si fanno nomi di candidati sindaco alle primarie del centrosinistra, ma non si parla mai di programmi. Noi vorremmo conoscere i programmi e vorremmo che in essi si parlasse delle le tematiche del lavoro, delle politiche sociali, di mobilità e qualità dell'aria. Questi sono i problemi di Milano e restiamo in attesa delle proposte”.