"Di fronte alla sentenza sulla strage di Viareggio, nell'esprimere la nostra totale solidarietà con le vittime e la nostra vicinanza al dolore dei loro familiari, nel rispetto assoluto per le decisioni della magistratura e dei diritti della difesa, riteniamo sarebbe stato opportuno che Mauro Moretti - ai vertici di Trenitalia all'epoca dei fatti – avesse verificato con il governo il proprio mandato di amministratore delegato di Finmeccanica". Lo dichiarano Vincenzo Colla, segretario confederale Cgil, e Rosario Rappa, segretario nazionale della Fiom.

"A questo proposito - osservano - giudichiamo grave il silenzio del governo, cui chiediamo di fare al più presto chiarezza sul futuro dei vertici del maggiore gruppo industriale pubblico, il cui destino non può essere lasciato in una situazione d'incertezza che potrebbe metterlo a rischio, considerando che a marzo scade il mandato dell'amministratore delegato".

"Dal 2010 abbiamo iniziato una raccolta che avuto un consenso popolare a Viareggio per chiedere le dimissioni di Moretti: abbiamo raggiunto oltre 10mila firme". Lo afferma Riccardo Antonini, ex ferroviere oggi presidente dell'associazione Il mondo che vorrei, l'associazione dei famigliari delle vittime del 29 giugno. Antonini è intervenuto ai microfoni di RadioArticolo1: "Consideriamo Moretti il principale responsabile di ciò che è avvenuto: un disastro ferroviario trasformato in strage - spiega -. A un anno dal disastro, inoltre, Moretti è stato nominato cavaliere del lavoro da Napolitano, poi confermato dai successivi governi. Il governo Renzi lo ha promosso a Finmeccanica: insomma la politica lo ha assolto".

La sentenza, a suo avviso, "dà un chiaro giudizio di condanna: non è la condanna che si aspettava l'associazione dei famigliari, ma è comunque importante perché accerta le responsabilità del 2009. Oggi è chiaro che non fu una tragica fatalità, ma un grave incidente sul lavoro con colpe precise".

 

Per Mario Fuso, della segreteria della Cgil Toscana, "la sentenza ha individuato le responsabilità: non è passato sotto silenzio il ruolo di chi doveva garantire il trasporto merci in sicurezza a Viareggio". A suo avviso, quindi, "è emersa una serie di elementi, frutto del lavoro di indagine della procura che è stato molto preciso: si è messo il profitto davanti alla sicurezza delle persone che lavorano". Dopo questa strage "la cultura della prevenzione è cresciuta. Purtroppo, però, il tema dei morti sul lavoro non scompare affatto dalla scena. La sensibilità nella comunità viareggina è aumentata, ma per ottenere risultati veri serve un'azione combinata da parte di tutti, dal sindacato alle istituzioni chiamate a garantire la sicurezza".

LA SENTENZA

Un processo lunghissimo: 140 udienze, sette anni e mezzo di dibattimento. Per il disastro ferroviario di Viareggio del 29 giugno 2009, dove persero la vita 32 persone, è arrivata ieri la sentenza di primo grado. Il Tribunale di Lucca ha condannato l’ex amministratore delegato di Ferrovie Mauro Moretti a sette anni di reclusione, per lui l’accusa aveva chiesto una pena di 16 anni. Condannati a sette anni e sei mesi anche l’ex amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana Michele Mario Elia e l’ex ad di Trenitalia e Fs Logistica Vincenzo Soprano. Gli imputati sono 33 in tutto (tra persone fisiche e società), le accuse mosse sono state, a vario titolo, di disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo, incendio colposo e lesioni colpose.

Il 29 giugno di otto anni fa, alle ore 23,48, il treno merci 50325, partito da Trecate (Novara) e diretto a Gricignano (Caserta), deraglia subito dopo l’ingresso in stazione. Il convoglio è composto di 14 carri cisterna contenenti Gpl: il primo carro si rovescia su un fianco e si squarcia, facendo fuoriuscire il gas, che avvolgendo i binari e le abitazioni che si affacciano sulla linea ferroviaria. Dopo pochissimo l'aria satura di Gpl esplode, provocando un incendio di diverse centinaia di metri. Il bilancio complessivo fu di 32 vittime (di cui la maggior parte deceduta nelle settimane successive in seguito alle gravissime ustioni riportate) e 25 feriti.