“L'articolo 25 del decreto legge 90/2014 introduce alcune novità di buon senso, ma è un'occasione mancata per una più ampia revisione della normativa relativa alle persone con disabilità”. Lo afferma Nina Daita della Cgil nazionale, commentando le norme contenute nel provvedimento entrato in vigore ieri, 25 giugno.

Per la responsabile delle politiche della disabilità del sindacato di Corso d'Italia "tra le disposizioni dell'articolato ve ne sono alcune che vanno valutate positivamente, una su tutte il riconoscimento ai minori con invalidità e già titolari di indennità delle prestazioni economiche erogabili agli invalidi maggiorenni, senza ulteriori accertamenti sanitari”. “Ma se su alcune materie si interviene eliminando farraginosi vincoli burocratici - continua Daita - questi ultimi permangono per il rilascio di documenti come la patente e per la fruizione di servizi e prestazioni, come l'assistenza domiciliare o la dotazione di protesi e ausili ortopedici”.

“Sarebbe stata opportuna una reale semplificazione per cancellare ostacoli e lungaggini che gravano sulle persone disabili. Per questo - conclude la dirigente sindacale - invitiamo l'esecutivo a considerare la complessità del quadro, per arrivare all'elaborazione di un Testo Unico in grado di affrontare in modo organico tutte le problematiche inerenti la disabilità”.