Si è appena concluso il Comitato Direttivo della Cgil. Ecco il testo del documento finale approvato all’unanimità, con due sole astensioni e nessun voto contrario.

"Il Comitato Direttivo della Cgil, che si è aperto con un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del terremoto in Abruzzo, fa proprio il documento su emergenza, transizione e ricostruzione elaborato dalle strutture territoriali abruzzesi e dalla Cgil nazionale. Il Comitato Direttivo approva la decisione di non sottoscrivere l’accordo separato del 15 aprile. Nei fatti questa intesa conferma e precisa i contorni dell’accordo separato del 22 gennaio, rendendo ancora più evidenti le ragioni del nostro dissenso.

Il C.D. ribadisce che l’accordo non rappresenta una scelta innovativa, ma semplicemente riduce il Contratto Nazionale di Lavoro ad un meccanismo di riallineamento semiautomatico all’inflazione  depurata dai costi dell’energia che, sommata all’adozione di una base di calcolo più bassa, realizza la riduzione programmata del potere di acquisto del salario di tutti i lavoratori. Per contro la contrattazione di secondo livello non viene estesa oltre quanto già previsto dall’accordo del 23 luglio 1993. Anzi l’introduzione esplicita della derogabilità del contratto nazionale apre scenari preoccupanti con il pericolo di un esteso ricorso a pratiche di dumping contrattuale. Lo stesso elemento di garanzia, per come è stato definito, è destinato a interessare una parte assolutamente minoritaria dei lavoratori.

Da tutto ciò appare evidente come l’accordo non corrisponda alle richieste
della piattaforma unitaria che partivano dall’assunto di recuperare quote di reddito reale al lavoro dipendente e di estendere la contrattazione di secondo livello.
Questa, del resto, risulta essere l’opinione del 93% dei 3.643.836  lavoratori e pensionati che, per iniziativa della CGIL,  hanno potuto esprimere un voto sull’intesa separata.

La negazione di una consultazione unitaria vincolante rende evidente una scelta autoreferenziale  delle relazioni sindacali nel nostro Paese, e richiama l’ urgenza della definizione di regole democratiche esigibili. Un accordo separato sulle regole della contrattazione segna uno spartiacque nella storia del sindacato confederale italiano  e rappresenta l’abrogazione unilaterale della costituzione materiale che ne ha fin qui regolato i rapporti. Questo rende ancor più evidente che non è rinviabile un’iniziativa, della quale la Cgil intende farsi portatrice, che definisca con chiarezza le regole della rappresentanza sindacale e della democrazia di mandato".

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