La logistica della Diesel, che esporta e produce in tutto il mondo, è stata gestita per 17 anni da Ceva Logistics, multinazionale americana che opera sul territorio padovano, a Limena, dove sorge il più grande impianto italiano di smistamento di capi di abbigliamento. I problemi sono cominciati qualche tempo fa e si sono particolarmente acuiti negli ultimi due anni, per la scelta di Diesel di ridurre i volumi di produzione, nonostante abbia aumentato i margini di guadagno. Tale scelta si è scaricata sull'organico di Ceva, sia direttamente sia sulle società in appalto e le difficoltà sono state gestite finora ricorrendo a quattro anni di ammortizzatori sociali. Nonostante ciò, non si è riusciti a mantenere il contratto tra Diesel e il suo operatore logistico. Così dal 1° ottobre prossimo subentrerà Dhl, che lavora già per Diesel in altre sedi del Veneto.

Tutto ciò determina la chiusura del sito di Limena, dove il 90% della manodopera è costituita da donne migranti, addette allo stoccaggio, smaltimento e distribuzione dei capi di moda. Verrà tutto spostato a Isola Vicentina, a 50 km da Limena, con l'ennesima pesante ricaduta a livello occupazionale sul territorio provinciale. La Cgil ha allertato da tempo tutte le istituzioni, per trovare una soluzione che non bruciasse ulteriori posti di lavoro. Il comune di Limena ha dedicato al tema una seduta del consiglio comunale, esprimendo solidarietà alla lotta dei lavoratori. Oggi siamo al dodicesimo giorno di fermo totale dell'attività.

“Dopo 24 ore di trattative al ministero dello Sviluppo economico – dichiara Romeo Barutta, segretario Filt Padova –, nella scorsa notte si è aperto uno spiraglio, con la predisposizione di un accordo che va portato al vaglio dei lavoratori. Questo è stato possibile anche grazie all'impegno dell'assessore Donazzan, della consigliera Venturini, del dottor Losego di Veneto Lavoro, che a più riprese hanno partecipato al tavolo del Mise. L'intesa prevede la ricollocazione di 70 dei 120 lavoratori tra la sede di Isola Vicentina e alcuni cantieri Dhl della periferia di Padova, oltre a un importante incentivo all'esodo per chi non verrà ricollocato. Inoltre, il ministero ha espresso netta contrarietà nei confronti dell'intenzione di Dhl di ricorrere ai consorzi delle cooperative, vista la facilità con cui queste realtà, nel settore della logistica, tendono allo sfruttamento dei lavoratori e ad essere infiltrate dalla criminalità”.

“Ma la cosa più interessante – ha concluso il dirigente sindacale – è stata la disponibilità di Diesel al confronto con il sindacato per valutare un modello diverso di gestione della logistica, dicendo stop all'abuso del ricorso alle cooperative. Consideriamo questo, un grande risultato, della lotta caparbia della Cgil sul nostro territorio e della mobilitazione nazionale che ha portato alla raccolta di firme per il referendum che reintroduce la responsabilità solidale nel sistema degli appalti, accolto da un decreto legge del governo”. I primi giorni della prossima settimana ci sarà una nuova riunione al Mise che, dopo la consultazione dei lavoratori, dovrà predisporre l'accordo definitivo.