Sembrava un capitolo archiviato, e invece con il nuovo governo si fa sempre più largo l’ipotesi di allargare le maglie nell’uso dei voucher. “Su alcune categorie è doveroso fare una riflessione che parta sicuramente dal Parlamento, ma con nessuno spazio per lo sfruttamento. Se i voucher devono servire a sopperire a una carenza nel settore dell'agricoltura e nel turismo, ben vengano. L'importante è che il nuovo provvedimento, e mi appello al Parlamento, venga scritto in modo da evitare gli abusi”. Chi parla è il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, in audizione alle Commissioni lavoro e industria in Senato.

Il suo collega all’Agricoltura Gian Marco Centinaio (Lega) è ancora più chiaro: “Il mio obiettivo è che i voucher in agricoltura vengano approvati il più velocemente possibile”, ha detto rivolgendosi all’assemblea nazionale di Confagricoltura (che ha ben gradito) in corso a Bruxelles. “Sulla questione – ha precisato – all'interno del governo non c’è nessuna rottura, lo dicono i giornali. Il punto è che i voucher così com'erano non andavano bene. Una volta che ci siamo chiariti con Di Maio c’è stata una grande apertura sui voucher in agricoltura”. Sembra dunque che la volontà leghista abbia prevalso su quella degli alleati di governo.

Una presa di posizione che in ogni caso non è piaciuta alla Cgil. “Se così fosse, sarebbe una decisione vergognosa, profondamente in contraddizione con la volontà affermata in questi giorni dal governo di porre argini alla precarietà”, sottolinea la segretaria confederale Tania Scacchetti. A suo giudizio assistiamo a una discussione paradossale: “I voucher – osserva – esistono ancora. L’unica necessità che s’intravede dietro tale decisione è quella di una riduzione dei costi per le imprese fatta sulla pelle dei lavoratori e sui loro diritti. Se invece l’obiettivo, come dichiarato, è quello di rilanciare l'economia e le nostre aree agricole e turistiche, allora – conclude Scacchetti – l'unica strada possibile è partire dalla valorizzazione del lavoro, quello contrattualizzato che già oggi garantisce la flessibilità richiesta dalle imprese”.

“Dichiarazioni sconcertanti”: è questo il commento a caldo alle parole di Di Maio da parte del segretario nazionale della Filcams Cgil Cristian Sesena. “Il ministro non sa o fa finta di non sapere che il massimo dell'abuso dei vecchi voucher si è registrato proprio nei nostri settori dove i buoni lavoro servivano per istituzionalizzare il lavoro nero o in alcuni casi per garantire le aperture notturne nelle grandi catene della distribuzione, creando veri e propri eserciti di sfruttati”, ha detto il rappresentante sindacale. “Alcuni grandi operatori della ristorazione commerciale hanno preso lavoratori tutti a voucher quando si trattava di aprire nuovi punti di vendita. Bar e ristoranti li utilizzavano in sostituzione di contratti veri, solo per risparmiare” sostiene la Filcams, secondo cui il turismo poi “è un settore che incide per il 12% sul Pil nazionale: meriterebbe ben altre attenzioni da parte del governo che invece risponde al grido di dolore delle associazioni di imprese che anche quest'estate stanno registrando incassi record”. Il decreto dignità, conclude il sindacalista, “ha sempre meno aspetti dignitosi. Converrebbe come prima cosa cambiargli nome”. (mm)