Ambiente e territorio, lavoro, industria, senza dimenticare la ricostruzione dell'Aquila, essenziale per creare un modello di sviluppo valido per tutta la regione. Questi i temi dell'intervista rilasciata oggi dal segretario generale della Cgil Abruzzo, Gianni Di Cesare, ai microfoni di Italia Parla, la rubrica quotidiana di RadioArticolo1.

"Dopo lo straordinario successo della manifestazione di Lanciano contro le trivellazioni nel mar Adriatico – ha detto il dirigente sindacale –, dove abbiamo registrato l'adesione di oltre 500 organizzazioni, abbiamo indirizzato una lettera aperta agli ambientalisti per confrontarci assieme sulle scelte da fare in materia di tutela del territorio. Non solo, quindi, sulle vicende della petrolizzazione sull'Adraitico, ma anche su decisioni importanti da prendere sul clima, in previsione dell'iniziativa internazionale che si terrà a Parigi a fine anno".

"Il modello di sviluppo che abbiamo in mente – ha continuato Di Cesare – è l'Abruzzo regione verde d'Europa. Non vuole essere solo uno slogan, ma è la nostra storia, fatta di lavoro e industria – pensiamo alla val di Sangro, passata da 'valle della morte' negli anni '60, a causa dell'alto tasso di povertà esistente, a zona ad altissima industrializzazione nel decennio successivo, con l'insediamento della Sevel Fiat, dove attualmente ci lavorano più di 7.000 persone –, ma anche di riserve, oasi e parchi naturali, che fanno della nostra regione il territorio a più alta tutela ambientale d'Italia.

"Sempre in materia di ambiente – ha proseguito il leader della Cgil abruzzese –, abbiamo la necessità di bonificare i siti inquinati. Uno su tutti, quello di Bussi, figlio dell'industrializzazione del '900, dove oltre un secolo fa sorse la prima centrale idroelettrica della regione, che per un certo periodo ha distribuito la corrente fino a Roma e Napoli. Una parte dei fondi legati al terremoto, 50 milioni, sono destinati proprio alla bonifica di quella zona, che già oggi vanta un fabbisogno enegetico per il 35% prodotto da fonti rinnovabili".

"All'Aquila stiamo cercando di realizzare la 'città intelligente' – ha rilevato ancora il sindacalista –, un centro urbano smart grid, a forte risparmio energetico, con una capacità di produrre e distribuire in modo diverso energia. Siamo già a un buon livello, mentre la città si sta ricostruendo troppo lentamente sui tempi previsti. Nella discussione che abbiano fatto sullo sviluppo industriale del capoluogo e di tutta la regione, l'infrastrutturazione energetica gioca un ruolo prioritario. Sui consorzi industriali, invece, le questioni vanno molto più a rilento, per ragioni di scontro politico sull'utilizzo e il ruolo di questi strumenti, che speriamo di risolvere in breve tempo. Alcune reindustrializzazioni sono state fatte, utilizzando l'abbattimento dei costi sull'energia: è il caso della Magneti Marelli di Sulmona, o della Denso di San Salvo, fabbrica di alternatori di motori di avviamento per auto, dove si è risparmiato tantissimo con l'installazione massiccia di pannelli fotovoltaici sui tetti dei capannoni industriali, che ha convinto queste imprese a restare in Abruzzo. Sono solo esempi, ma noi vorremmo che ci fosse un ragionamento di sistema, perchè pensiamo che acqua, depurazione, strade e impianti fotovoltaici siano i cardini per continuare a mantenere un'industrializzazione decente nella nostra regione".

"In Italia, la più grande opera pubblica da fare – ha concluso Di Cesare – è quella della gestione e della  manutenzione del territorio. Su questo, stiamo facendo una battaglia assieme alla Cgil nazionale: alcune regioni sono più avanti, ad esempio sul consumo zero del suolo, diventato lo slogan della Fillea, che si batte per città ecocompatibili attraverso il rispamio energetico e l'abbattimento dell'inquinamento. Siamo convinti che su questi temi possiamo stringere una grande alleanza con tutto il mondo ambientalista. Un altro indirizzo europeo, che abbiamo fatto nostro, è quello di investire sull'idrogeologico. All'inizio, su questo campo, con la vecchia Giunta di centrodestra non c'erano risorse, oggi finalmente si sono trovate ed è un'esperienza da portare avanti e far crescere, perchè lì c'è la possibilità di costruire opere pubbliche e rilanciare il lavoro e l'occupazione, soprattutto nel Mezzogiorno".