In occasione della discussione al Senato della Repubblica del disegno di legge sulle intercettazioni, la Federazione italiana editori giornali e la Federazione nazionale della stampa 'si uniscono nel rinnovare al Parlamento e a tutte le forze politiche l'appello a non introdurre nel nostro ordinamento limitazioni ingiustificate al diritto di cronaca e sanzioni sproporzionate a carico di giornalisti ed editori'. E' quanto si legge in una nota.

'Il testo all'approvazione dell'aula del Senato - sottolineano Fieg e Fnsi - è ancora più restrittivo di quello approvato dalla Camera dei deputati. Viene imposto, infatti, il divieto di pubblicare il contenuto, anche per riassunto, di tutti gli atti d'indagine, anche se non più coperti da segreto, fino alla chiusura delle indagini. Si tratta di previsioni che nulla hanno a che fare con la pubblicazione delle intercettazioni - proseguono - e che intervengono in modo sproporzionato impedendo di fatto il diritto di cronaca giudiziaria sancito dalla Costituzione italiana e dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Il divieto di pubblicazione - infine - non è giustificato né dalla protezione dell'attività investigativa, perchè si tratta di atti non più coperti da segreto, né dalla tutela della riservatezza delle persone, perchè si tratta della notizia di atti d'indagine tipicamente oggetto del diritto di cronaca giudiziaria".