In Emilia Romagna sono circa 60mila i lavoratori finiti in cassa integrazione, per un totale di 47 milioni di ore, oltre ai 39mila sospesi dal lavoro. A tracciare il bilancio, tra crisi e terremoto, è Antonio Mattioli, responsabile delle Politiche industriali e contrattuali della Cgil regionale. "Anche qui - afferma - la crisi non dà tregua e il terremoto dello scorso maggio, che ha colpito importanti distretti industriali, ha aggravato la situazione".

Il ricorso agli ammortizzatori sociali per i primi sette mesi del 2012, che non comprendono ancora quelli attivati per il sisma, confermano l'andamento del 2011. Solo in luglio sono state usate 8,5 milioni di ore (28 milioni nell'industria, 6 nell'edilizia, 3,5 nell'artigianato, 9,5 milioni di ore nel commercio). Cifre che, però, non tengono conto delle migliaia di lavoratori espulsi dai cicli produttivi e quelli a termine che non hanno visto confermato il loro impiego o incarico. Secondo la Cgil, solo nei primi mesi di quest'anno sono oltre 15mila coloro che hanno perso il posto. Né l'export sembra poter attutire i problemi.

"A questo punto - conclude Mattioli - è più che mai necessario dare corpo e gambe al 'Patto per la crescita' convenuto tra tutte le parti sociali e le istituzioni dell'Emilia-Romagna sottoscritto otto mesi fa, dare piena applicazione ai protocolli definiti dopo il terremoto per la ricostruzione nei territori colpiti dal sisma e per ripristinare l'attività produttiva, in un'area come quella compresa tra Modena, Bologna, Reggio Emilia, Ferrara, che incide per il 2% sul Pil nazionale".

Un quadro difficile nel quale s'innesta un nuovo problema, quello della mancata sospensione del pagamento delle tasse. "Allineare il rinvio per tutti i residenti nell'area del cratere al 30 novembre prossimo, poi sospendere almeno fino al 30 giugno 2013 tutti i pagamenti solo per i cittadini e le imprese che hanno avuto danni dal terremoto. Non facciamo propaganda: chiediamo il giusto". Così Vasco Errani, governatore dell'Emilia Romagna e presidente della Conferenza dei presidenti delle Regioni, in un'intervista all'Unità. L'accordo ancora non c'è, 'ma io confido che il governo darà una risposta positiva a questa nostra richiesta. Non c'è motivo perché ciò non avvenga".

L'Agenzia delle entrate dal canto suo fa sapere che non ha nessun potere decisionale in merito. La precisazione arriva dopo alcuni articoli di stampa:Come indicato il 16 agosto, afferma l'agenzia fiscale, "la tempistica della ripresa degli adempimenti è contenuta in provvedimenti legislativi. L'Agenzia delle entrate, infatti, ha applicato la legge sulla base dei chiarimenti forniti dal dipartimento delle Finanze".