L'apertura di un tavolo sul governo della crisi, sul rilancio degli investimenti e la difesa dell'occupazione, coinvolgendo gli imprenditori, i sindacati e le istituzioni locali "per far fronte comune rispetto a questa situazione che sta avendo effetti negativi sull'occupazione e sul reddito e rispetto alla quale ancora non si configura una via d'uscita". E' quanto chiede la Cgil Campania in una lettera aperta al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.

"Gli impegni che Lei ha assunto nell'incontro avuto recentemente in Prefettura a Napoli con le organizzazioni sindacali - sottolinea
Validazioni e data la Cgil Campania - ancora non si sono realizzati e la cosa ci dispiace. A fronte della crescente tensione sociale e dell'accrescersi della crisi sul terreno occupazionale nella nostra provincia e nella nostra regione, ci permettiamo di ricordarLe gli impegni che non sono stati mantenuti".

"L'impegno ad estendere la cassa integrazione ordinaria da 52 a 104 settimane - presegue il documento - da Lei considerato sacrosanto e ineludibile. Allo stato attuale nulla è stato fatto, se non delle piccole modifiche marginali che riguardano la cassa integrazione straordinaria e che sono il viatico per la mobilità e i licenziamenti. Il contrario di quanto era stato da noi chiesto e da Lei assicurato".

"Il tavolo per l'Atitech che, pur essendo stato informalmente avviato, si configura - secondo la Cgil Campania - come una soluzione rabberciata e lontana dalle aspettative dei lavoratori, quelle di garantire salari ed occupazione adeguata e la definizione di un piano industriale capace di assicurare lavoro tutto l'anno e di essere sul mercato. Nulla di tutto questo è stato fatto e debole e insufficiente appare ancora l'impegno di Cai e Finmeccanica".

Per quanto riguarda il tavolo sulla Fiat,
"di fronte ad un accordo importante e ad operazioni significative che tutti abbiamo apprezzato - continua la Cgil - permane incerta la sorte degli stabilimenti italiani e, tra questi, di quello di Pomigliano. L'impegno da Lei assunto a convocare il tavolo presso la Presidenza del Consiglio, data anche la disponibilità del dottor Marchionne, ancora non si è realizzato. Mentre la situazione di Pomigliano, di giorno in giorno, subisce gli effetti negativi della crisi e mentre si sta preparando la mobilitazione nazionale a Torino per il giorno 16. Nel frattempo, a queste situazioni gravi se ne sono aggiunte altre, come l'Alcatel di Battipaglia e la Tirrenia".

"In considerazione anche dell'attenzione con la quale segue la Campania - conclude la Cgil Campania - Le chiediamo di aprire un tavolo sul governo della crisi, sul rilancio degli investimenti e la difesa dell'occupazione, coinvolgendo gli imprenditori, i sindacati e le istituzioni locali per far fronte comune rispetto a questa situazione che sta avendo effetti negativi sull'occupazione e sul reddito e rispetto alla quale ancora non si configura una via d'uscita. Lasciare andare le cose senza intervento non può che acuire le tensioni, i conflitti sociali e la crescita della disoccupazione. Siamo sicuri che vorrà prendere in considerazione le nostre richieste".