“Questa mattina all’Aran nuovo incontro con i sindacati della dirigenza delle Funzioni centrali per il rinnovo del contratto 2016/2018. È stato un incontro preoccupante”. A farlo sapere è la Funzione pubblica Cgil al termine della trattativa, aggiungendo che: “A cinque settimane dalla precedente bozza di testo, quella presentata oggi dall’Aran non dà risposte alle osservazioni che avevamo proposto il 24 maggio sul sistema di relazioni sindacali. Tra queste: l’affermazione di un sistema di partecipazione simile a quello del comparto con l’attivazione dell’organismo paritetico per l’innovazione, il ripristino della contrattazione finalizzata a dare trasparenza alle procedure di conferimento e revoca degli incarichi”.

“Per non parlare - prosegue la categoria dei servizi pubblici della Cgil - della necessità di una maggiore distinzione di ruoli tra responsabilità politica e responsabilità della dirigenza, del tutto assente nei testi fin qui circolati. Ancora del tutto insufficiente il testo sulle sezioni specifiche per medici e professionisti. Il solo capitolo presente nella nuova bozza con un approfondimento quasi ossessivo riguarda il codice disciplinare e le sue sanzioni, peraltro con elementi che fanno trasparire una non chiara peculiarità della figura dirigenziale e del suo rapporto di lavoro”.

“Non tranquillizza l’affermazione conclusiva dell’Aran secondo cui il tempo passato è stato necessario proprio per ottenere il nulla osta dal nuovo ministro a proseguire sulla base dell’atto di indirizzo emanato dal precedente governo. Siamo convinti della necessità di dare presto il nuovo contratto nazionale ai dirigenti pubblici, un contratto che risolva i problemi aperti e che negli anni hanno impedito a dirigenti e professionisti di vedersi riconosciuto il proprio ruolo necessario a rilanciare le amministrazioni pubbliche”, conclude la Fp Cgil.