Salta la modifica sugli appalti autostradali, dunque l’obbligo di gara non subisce variazioni a resta all’80%. Bocciato nelle scorse ore l'emendamento all'articolo 15 del Dl Fiscale (in conversione al Senato) che mirava ad abbassare al 60% la quota di appalti (lavori, servizi e forniture) che le società autostradali sono obbligate ad affidare a terzi con gara. Una virata da Roma che nei territori si traduce in migliaia di posti di lavoro a rischio nelle imprese di costruzione controllate dalle concessionarie come la Pavimental di Andria, dove da stamattina i lavoratori sono in stato di agitazione. Preoccupazione per la decisione del governo viene espressa dal segretario generale della Fillea Cgil Bat (Barletta, Andria e Trani, ndr), Nico Disabato, che ha deciso di scrivere al prefetto della Bat per chiedere un incontro mentre a livello nazionale le segreterie nazionali di categoria annunciano che nelle prossime ore verrà proclamato lo sciopero “per ribadire le ragioni della vertenza e chiedere al governo di rivedere la propria posizione sull’emendamento e l’immediata convocazione del tavolo permanente presso il Mise”.

“Quanto accaduto ieri (14 novembre) in Parlamento tiene col fiato sospeso i lavoratori della Pavimental SpA del cantiere di Andria, 25 dei 3000 dipendenti in totale a rischio licenziamento in Italia. La bocciatura dell’emendamento che avrebbe consentito di affidare alle società controllate dalle concessionarie autostradali il 40% dei lavori di manutenzioni e progettazione è un colpo durissimo per gli addetti (operai e tecnici specializzati). L’approvazione dell’emendamento del senatore Daniele Borioli, primo firmatario, sarebbe stata la soluzione che avrebbe rappresentato il giusto compromesso fra la tutela occupazionale, la salvaguardia di un pezzo strutturato di impresa italiana e l’orientamento diffuso in Europa. Su questa soluzione, al tavolo avevamo chiesto ed ottenuto dalle aziende il blocco di tutte le procedure di licenziamento, in corso già da tempo. Non comprendiamo, a questo punto, perché il Governo abbia cambiato orientamento, sta di fatto che l’inaspettata bocciatura dell’emendamento sta generando forti tensioni sociali sui territori e nei siti produttivi. Per questo chiediamo a tutti gli interlocutori politici ed istituzionali di intervenire per evitare l’ennesima macelleria sociale, e l’ennesima disattenzione verso il settore edile, che pure rappresenta una fetta importante del Pil nazionale”, si legge nella lettera inviata da Disabato all’attenzione della Prefettura.