Oltre 1.200 sindacalisti provenienti da 130 Paesi si riuniscono presso il Bella Center di Copenhagen, in Danimarca, per il 4° congresso mondiale della confederazione internazionale dei sindacati. L’assise, che si svolge ogni quattro anni, inizierà il 2 dicembre e continuerà fino a venerdì 7. Si tratta della più grande organizzazione democratica al mondo, che rappresenta 207 milioni di lavoratori e 331 centri sindacali nazionali. Il tema del 2018 è "Costruire il potere dei lavoratori: cambiare le regole". La cerimonia di apertura ci sarà domenica 2 alle ore 16 con i saluti del primo ministro danese Lars Løkke Rasmussen, del sindaco di Copenhagen Frank Jensen e del direttore generale dell'Organizzazione internazionale del lavoro Guy Ryder. Intervengono anche il presidente della Lo-Danimarca, Lizette Risgaard e il presidente Ituc João Antonio Felicio.

Per lunedì 3 dicembre, durante l’assemblea plenaria, è previsto l'intervento del segretario generale uscente, l’australiana Sharan Burrow, che delineerà lo stato di salute del mondo del lavoro internazionale. Verranno poi diffusi i risultati del sondaggio Ituc dal titolo Frontlines. Sono poi previsti quattro dibattiti su pace, democrazia e diritti; regolazione del potere economico; turni globali; uguaglianza. I delegati del congresso faranno tappa in Svezia mercoledì 3 dicembre, ospitati da Lo e Tco Sweden, per vedere la rigenerazione urbana di Malmö e l'integrazione dei rifugiati.

Tra i temi che verranno affrontati durante il congresso ci sono l’organizzazione del lavoro in multinazionali tra cui Samsung e Amazon, i piani d'azione governativi per affrontare le disuguaglianze, incluso il divario retributivo di genere, il salario minimo di vita e protezione sociale. Ma i delegati discuteranno anche del clima e del futuro del lavoro. Al congresso ci sarà anche una votazione pubblica per eleggere il peggior datore di lavoro al mondo. Verranno poi diffusi i dati sulle tendenze quinquennali del Global Rights Index della Ituc circa le violazioni dei diritti registrate dal 2013 al 2018. Il congresso definirà quindi le politiche e il piano d'azione del sindacato per i prossimi quattro anni.

Nello scorso ottobre è partita ufficialmente la candidatura di Susanna Camusso, segretario generale della Cgil uscente, per la segreteria dell’Ituc. La sua proposta, che si può ritrovare nel sito che la sostiene, è di una “una Ituc che abbia i denti per sfidare il capitalismo globale”, “per mettere pressione e far cambiare politica alle istituzioni finanziarie internazionali”.