“Capiamo le difficoltà dei Comuni, di fronte alla scelta della Giunta di promuovere un bando a sportello, con l’obiettivo di impegnare velocemente risorse altrimenti perse, ma disapproviamo la scelta di alcuni Comuni di appellarsi al Tar, che rischia di bloccare l’avvio di cantieri, utili anche per dare un sollievo a centinaia di disoccupati”. La Cgil Sardegna prende posizione così sulla vicenda che contrappone alcuni Comuni alla Giunta e sottolinea che, "anziché bloccare tutto con i ricorsi, è preferibile utilizzare subito questi primi settanta milioni (a pena di restituirli all’Unione europea) e sollecitare la Regione a destinare nuove risorse, proprio per far fronte alle richieste delle amministrazioni locali, e avviare tutti gli altri progetti immediatamente cantierabili".

Il sindacato suggerisce "di far tesoro dei limiti evidenziati da questo primo bando, per favorire in futuro la migliore dislocazione degli investimenti, ma l’idea di mettere a correre subito risorse, che altrimenti avremmo perso, è certamente giusta. Questi sono i primi cantieri con risorse immediatamente spendibili, che consentono di far ripartire un sistema completamente fermo. Perciò, le polemiche di questi giorni rischiano davvero di diventare incomprensibili, soprattutto davanti alle forti aspettative dei disoccupati, se l’urgenza da tutti condivisa di far ripartire i cantieri e il lavoro, finisce per trasformarsi, quasi per ripicca, in un freno alle attività".

"Fa bene il presidente dell'Anci a evidenziare le responsabilità di chi ha messo a rischio, in passato, per inerzia e incapacità, le risorse di tutti, ma questo è altra cosa rispetto al comportamento di alcuni amministratori locali che sembrano cercare compenso alla propria insoddisfazione ricorrendo a cavilli giudiziari che danneggerebbero tutti", aggiunge la Cgil sarda.

Una doppia richiesta, dunque, da parte del sindacato: "alla Giunta, affinché integri subito il bando con nuove risorse; e ai Comuni, per adesso esclusi, per fare insieme una battaglia per l’integrazione del bando evitando, quindi, di procedere con ricorsi che bloccherebbero tutto". Per la Cgil, dunque, "occorre, soprattutto, concentrarsi per definire, all’avvio dei nuovi cantieri, misure per il reinserimento di parte dei disoccupati con meccanismi di condizionalità o di premialità per l'aggiudicazione delle commesse da parte delle imprese".