La Cgil si schiera al fianco della Grecia, e chiede alla politica di fare il possibile per evitare il baratro. La confederazione guidata da Susanna Camusso, spiega una nota, condivide lo sforzo del governo greco “di proporre misure economiche che, pur in assenza di una politica economica espansiva, si caratterizzino per maggiore equità e giustizia sociale, oltre che maggiore efficienza economica e finanziaria, come la lotta
all’evasione e l’introduzione di una imposizione patrimoniale progressiva, e lo sostiene anche nella difesa della contrattazione collettiva e nel rinnovamento delle relazioni industriali come leva per la crescita e l’occupazione”.

Nel messaggio, dopo aver ripercorso tutte le fasi di questa lunga crisi e analizzato punto per punto le richieste e le controproposte avanzate dal governo greco all’Europa, la Cgil ribadisce che oggi è assolutamente necessario evitare “una pressione analoga a quella che spinse il Governo Papandreou a evocare il referendum per ratificare il primo piano di salvataggio e poi a cambiare idea in nome di un malinteso senso di responsabilità nazionale, che portò solamente a un aggravamento della situazione economica e sociale”.

La Cgil è convinta – si legge nella nota – che sia necessario chiedere ai governi dell'Unione, alla Commissione e agli organismi finanziari internazionali di riaprire la trattativa. Sono ampi i margini per definire misure condivise e raggiungere gli obiettivi di consolidamento del debito sovrano greco con nuova crescita, più occupazione e maggiore equità sociale. Anche per questo, la Cgil crede sia opportuno che venga espressa con chiarezza e decisione la posizione del governo italiano sulla questione greca. “Non è corretto, né strategico, assumere – come apparso finora – atteggiamenti opportunistici su una vicenda tanto drammatica quanto rilevante per il destino dei popoli europei”.

L’Italia, al contrario, deve assumere una posizione di sostegno all’elaborazione di politiche economiche alternative all’austerità, a partire proprio dalla riapertura al dialogo e al confronto in sede europea sulle politiche economiche, monetarie e finanziarie utili a risolvere la crisi greca e, in generale, la crisi europea. Le istituzioni sovranazionali, conclude l’analisi della Cgil, devono “ridare centralità alla politica e alla democrazia, rilanciando il disegno di pace, il modello sociale e il progetto di sviluppo dell’Europa”. La Cgil, per parte sua, chiederà ai sindacati europei di intraprendere tutte le iniziative possibili a livello continentale per favorire il dialogo e riavviare le trattative.