"Nell’attuale testo del disegno di legge di Bilancio 2018-2020 manca qualsiasi riferimento al finanziamento degli interventi a favore del piano nazionale amianto, che con la delibera della conferenza unificata Stato regioni e autonomie locali del 5 maggio 2016, è stato assunto dalla Presidenza del Consiglio e dal Comitato interministeriale e interistituzionale sanità, ambiente, lavoro, giustizia, economia, regioni e Anci". È quanto denunciano I segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Angelo Colombini, Silvana Roseto.

"Pertanto, chiediamo con urgenza che si provveda a individuare e a definire le risorse finanziarie che devono dare garanzia per la messa in opera degli interventi più urgenti che riguardano: l’incentivo più consistente per la bonifica dell’amianto degli immobili privati nelle località a elevato rischio sismico e nei comuni a più alta incidenza di mesotelioma; il finanziamento ai comuni per gli interventi in danno per la bonifica degli immobili con presenza di amianto friabile pericoloso per la salute dei cittadini; il finanziamento alle regioni per la costruzione di discariche e strutture utili al conferimento dei materiali contenenti amianto; il finanziamento di centri di eccellenza per la cura dei tumori asbesto correlati; la copertura di misure d'accesso al pensionamento anticipato per gli esposti all’amianto; il finanziamento per il potenziamento dei Centri organizzativi regionali (Cor) per un miglior contrasto ai tumori professionali; il finanziamento del fondo vittime dell’amianto (Fva) per prestazioni più consistenti per far fronte alle necessità delle vittime (professionali e ambientali); il finanziamento della ricerca (clinica per trovare le terapie più efficaci per la cura dei mesotelioma e tecnologica per trovare metodi alternativi al conferimento in discarica dei materiali contenenti amianto (Mca)", rilevano i tre sindacalisti.

"Dopo 25 anni della legge 257/92 del bando all’amianto, è stato bonificato meno del 20% dell’asbasto presente in Italia, mentre i decessi a causa dell’amianto continuano ad essere di oltre 3.000 persone ogni anno. Riteniamo che la legge di Bilancio 2018-20, in continuità con gli interventi del 2014, dopo la bruciante delusione delle conclusioni del processo Eternit, debba significare un forte rilancio della lotta all’amianto e a favore della prevenzione e della cura delle vittime", concludono i dirigenti sindacali.