"È in atto un'operazione di depistaggio da parte del Governo, che pensa a tagliare i diritti dei lavoratori, a partire dall'articolo 18, e si dimentica di affrontare i problemi drammatici in cui versa il Paese, soprattutto il Sud. Nella nostra Regione tutti i nodi stanno venendo al pettine: la disoccupazione ha raggiunto livelli drammatici, migliaia di lavoratori hanno perso il lavoro, altrettanti lo stanno perdendo e tanti altri sono senza stipendio da mesi. Penso in particolare ai forestali, agli addetti delle cliniche private, ecc. Ma in situazioni estremamente critiche sono anche molti imprenditori che ci parlano della condizione grave del credito, delle carenze della rete infrastrutturale, del dilagare dell'illegalità. E tuttti ci dicono che il problema non è l'articolo 18, semmai quello di riprendere la strada dello sviluppo. Per noi, l'obiettivo principale è non dividere il mondo del lavoro e nel contempo alzare il livello delle tutele dei lavoratori, affrontando finalmente i temi veri sul tappeto: in primis, il lavoro, che non c'è, ed è rappresentato da decine di migliaia di giovani che hanno perso anche la speranza di trovarlo. Questo è l'allarme del Paese ed è l'emergenza del Mezzogiorno da risolvere al più presto". Chi parla è Franco Tavella, segretario generale della Cgil Campania, intervenuto stamattina allo 'Speciale verso il 25 ottobre' di RadioArticolo1 (ascolta l'intervento di Susanna Camusso).

Nel corso della trasmissione, ha preso poi la parola Maria Di Serio, segretaria della Camera del lavoro di Salerno. "Anche nel mio territorio la crisi si taglia col coltello – ha detto la dirigente sindacale –: ogni giorno registriamo chiusure di aziende e difficoltà crescenti per i lavoratori, che finiscono in mobilità o in cassa integrazione. Da troppo tempo c'è in giro tanta gente è in sofferenza e noi, come sindacato, siamo vicini a chi sta male e non siamo mai venuti meno al nostro ruolo, che è quello di stare accanto ai lavoratori e ai pensionati disagiati. E la situazione è ancora più pesante, perchè il nostro sistema di welfare non tiene conto della povertà e dell'indigenza in continuo aumento, una condizione pesante che si diffonde sempre più nella società. C'è sfiducia nel futuro da parte di tutti, soprattutto dei più giovani, che non sanno più cosa significa entrare nel mondo del lavoro nè hanno prospettive a medio o lungo termine. Attraverso il progetto 'Garanzia giovani',  abbiamo misurato il disincanto e la rassegnazione esistente ormai tra le nuove generazioni. Il lavoro non c'è, questa è la realtà, e per molti non c'è più speranza. L'attacco continuo ai principi della nostra Costituzione, operato da tutti gli ultimi governi che si sono succeduti, mira solo a destabilizzare il Paese e a creare tensioni che diventano sempre più pericolose. Si attenta alla democrazia, l'articolo 1 della nostra Carta è ampiamente tradito, perchè di creare lavoro non si parla e la sovranità popolare viene sistematicamente ridotta".

"Tra pochi giorni si voterà nella nostra e in altre province, e ancora oggi non sappiano che fine faranno le competenze di questi enti, nè è chiaro il loro ruolo futuro. Siamo preoccupati, perchè a tutt'oggi non sappiamo cosa accadrà a tutto il pezzo comprendente i Centri per l'impiego, la formazione, la raccolta dei rifiuti, l'edilizia scolastica. Per quanta riguarda quest'ultima questione, sono stati stanziati fondi per il recupero degli edifici scolastici, ma non si sa neanche come verranno spesi e chi saranno destinati. In questa confusione generale, putroppo, si aprono spazi per una illegalità diffusa: il Salernitano è un'area profondamente ferita dal punto di vista fisico, pensiamo alle frane e al dissesto idrogeologico esistenti, e non è stato ancora approntato un piano di recupero del territorio. Nonostante le nostre mobilitazioni, abbiamo trovato un muro nelle istituzioni e non si riesce a intavolare un confronto. Ugualmente critica è la situazione in altri settori: nella sanità, con i presìdi di democrazia che abbandonano la provincia; nella giustizia, con la chiusura del tribunale di Sala Consilina; lo stesso Inps è stato ridimensionato nelle sue funzioni; nei trasporti, con il trasporto pubblico locale che viene meno".

"Non sappiamo effettivamente come guardare al futuro della nostra provincia. Quella che manca è soprattutto la programmazione, un'idea vera di come debba funzionare una Regione come la Campania. Di fronte a tutto questo, la Cgil ha deciso di esserci, di essere presente al fianco dei lavoratori per portare avanti i loro bisogni e le loro istanze. Siamo un'organizzazione di rappresentanza e dobbiamo continuare ad esserlo in vista del 25 ottobre, contro un governo che non affronta i veri nodi del Paese e appronta un decreto sul lavoro dove non ci sono prospettive di crescita. Noi partiamo oggi da questa assemblea e andremo nei luoghi di lavoro e sul territorio per parlare con le persone e far capire che bisogna essere di nuovo forti e ribadire che il popolo c'è e decide sovrano. Tutti insieme potremo fare la nostra parte e affermare i nostri diritti".