Dopo quello – riuscitissimo – del 12 maggio scorso, il 30 giugno sarà ancora sciopero nazionale di 8 ore in tutto il settore delle industrie dei tessili vari. Nello stesso giorno, prevista una manifestazione nazionale presso la sede di Confindustria a Varese.

Il “pomo della discordia” - sottolineano in un comunicato unitario i sindacati di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil – è il mancato rinnovo del contratto nazionale di lavoro, fermo al palo da oltre un anno (scaduto il 31 marzo 2013, con circa 20.000 lavoratori interessati).

L'associazione Tessili Vari, presieduta dal dottor Matteo Cavelli, non vuole sentire ragioni, nemmeno quelle di Confindustria, “proponendo – aggiungono, polemici, i sindacati – un modello di relazioni industriali 'fai da te' nel rapporto con i lavoratori, e si dichiara apertamente contro Confindustria e contro i sindacati”. In questi mesi, "i datori di lavoro hanno alimentato il conflitto – accusano le tre sigle confederali –, al solo fine di accrescere la propria base associativa, contrapponendosi in tal modo a tutte le organizzazioni imprenditoriali, in particolare Smi, che pure hanno rinnovato il contratto nazionale”.

Dal canto loro, i sindacati fanno sapere che il solo obiettivo che li anima è quello di rinnovare il contratto per le migliaia di lavoratrici e lavoratori, così duramente colpiti dalla crisi in atto, come hanno fatto per tutti gli altri comparti tessili, né più né meno. Da qui, l'inasprimento delle azioni di lotta e il nuovo sciopero del 30 giugno.