A meno di un mese dall'accordo che, per salvaguardare gli oltre 540 dipendenti, prevedeva il ricorso ai contratti di solidarietà, alla mobilità volontaria e incentivata e alla sospensione del contratto integrativo, nonché la salvaguardia del perimetro della rete vendita e dei livelli occupazionali, sino a scadenza dell'accordo (28 febbraio 2015 ) lo scorso luglio Carrefour ha ceduto l'intera rete vendita siciliana.

Ventitré mercati, tra Palermo e Trapani, e il centro distribuzione di Carini verranno ceduti alla Ica Srl, la new controllata da Gs-Carrefour e le cui quote, il prossimo mese di ottobre, saranno acquistate dalla Cds di Caltanissetta, master franchising Carrefour per la Sicilia, che quindi ne manterrà l'insegna. Da tempo la multinazionale francese era alla ricerca di imprenditori interessati all'acquisizione dei punti vendita, ma l'uscita di scena cosi rapida, all'indomani di un accordo difficilmente raggiunto, e soprattutto teso alla permanenza del Gruppo in Sicilia, ha lasciato di stucco.

“L'abbandono del territorio da parte di Carrefour desta non poche preoccupazioni – afferma Giuseppe Aiello, segretario provinciale Filcams Cgil Palermo –. Auspichiamo che non sia l'inizio della tanto temuta fuga dalla Sicilia dei grandi marchi della distribuzione organizzata. Intanto, ovviamente, l'attenzione è concentrata sulla salvaguardia dei livelli occupazionali della rete vendita e del centro distribuzione: gli uffici, purtroppo, non sono oggetto della cessione e si registra la chiusura da parte della nuova azienda a una ricollocazione di questi lavoratori nella rete vendita.”

Già due gli incontri realizzati per l'esame congiunto e l'eventuale accordo per il passaggio delle lavoratrici e dei lavoratori, con posizioni che all'ultimo incontro si sono distanziate tra loro. “Il passaggio dei lavoratori avverrà secondo quanto previsto dall'art.2112 c.c. – prosegue Aiello –. Quindi mantenendo livelli, mansioni e anzianità di servizio, ma è stato già messo un veto sul contratto integrativo: la Ica Srl non intende applicarlo, né così come è, né con eventuali modifiche. Sfruttando l'art. 2112, inoltre, cosa ben peggiore, la Ica vorrebbe proseguire con il contratto nazionale confcommercio 2011, quello a cui attualmente fa riferimento Carrefour.”

Il tutto senza che vi sia un piano industriale per il rilancio dei punti vendita, 22 su Palermo e uno su Trapani.
“Abbiamo chiesto che ci venga presentato all'incontro previsto per il 25 settembre – dichiara Anselmo Gandolfo, segretario generale Filcams Cgil Trapani –, perché è fondamentale per avere contezza delle garanzie per i lavoratori. Per rilanciare la rete vendita servono nuove strategie commerciali, investimenti e sviluppo a medio termine. Soprattutto per Trapani, dov'è rimasto un solo mercato, a seguito di una chiusura intervenuta all'inizio dell'estate.”

A preoccupare le lavoratrici e i lavoratori sono le garanzie occupazionali per il futuro, insieme alla rivendicazione del contratto nazionale confcommercio rinnovato unitariamente lo scorso mese di marzo.
“Cds, l'azienda che acquisterà le quote di Ica, che diventerà sua controllata, non aderisce a Federdistribuzione – precisa Pietro Brandi, Rsa Filcams Palermo – per cui non ci sono dubbi su quale sia il contratto nazionale di riferimento. Questa è la nostra rivendicazione più importante. L'altra sono le garanzie per il futuro, ovvero che vengano scongiurate eventuali chiusure a breve-medio termine, con l'individuazione, sin d'ora, di eventuali paracadute per le lavoratrici e i lavoratori. “

“Nessun pregiudizio nei confronti dell'azienda subentrante, prenderemo tutto il tempo necessario per un confronto approfondito e costruttivo – conclude Giuseppe Pantò, Rsa Filcams  Palermo – ma tanta rabbia verso Carrefour: ceduti di punto in bianco e con una procedura di mobilità aperta e il contratto integrativo sospeso, che indeboliscono ancora di più la nostra posizione.”