Tre persone, accusate di fare parte di una organizzazione dedita al reclutamento e allo sfruttamento della manodopera in agricoltura, sono state arrestate dalla Guardia di Finanza a Bisceglie, in provincia di Bari, in Puglia. I militari – riferisce l’Ansa – hanno anche notificato la misura dell'obbligo di dimora a 4 persone, tutte ritenute appartenenti ad una organizzazione illegale dedita al reclutamento e allo sfruttamento di braccianti agricoli in prevalenza nel settore della raccolta dell’uva da tavola e delle ciliegie. L’operazione “Macchia Nera”, condotta dai Finanzieri della Tenenza di Mola di Bari, ha portato all’arresto di un caporale e al controllo giudiziario di una grande realtà aziendale che impiegava oltre 1000 lavoratori. Nell'ambito dell'operazione sono stati sequestrati beni per oltre un milione di euro.

Le persone indagate sono 11 in totale. Tra le testimonianze raccolte dalla Guardia di Finanza in oltre due anni di indagini, c’è quella di una donna che racconta di essere stata addetta a incassettare le ciliegie nel magazzino di Bisceglie e, poi, all'acinellatura. Nei campi “giungevo tramite un bus dell'azienda dopo essere partita da Mola di Bari, intorno alle ore 01.30” e “lavoravo anche per 15 ore consecutive, sempre in piedi, con una breve pausa pranzo di soli 30 minuti”. “Coloro che non pagavano - racconta la donna - venivano allontanati”.

“Nel comunicato stampa diramato dalla Procura della Repubblica di Bari, al termine della conferenza stampa di questa mattina, sono state praticamente messe nero su bianco tutte le accuse che da sempre noi come Cgil facciamo ad una parte del mondo dell’impresa agricola che tende all’abbassamento dei salari ed alla mortificazione dei diritti dei lavoratori e che gioca una partita sleale facendo concorrenza al ribasso alla parte del mondo dell’impresa agricola che definiamo, invece, sana”. Così Gaetano Riglietti (segretario generale Flai Cgil Bat) e Giuseppe Deleonardis (segretario generale Cgil Bat).

Il reclutamento, stando a ciò che si evince dalla nota della Procura, avveniva nel comprensorio del sud-est barese, i lavoratori venivano accompagnati a bordo dei pullman dell’azienda agricola presso il magazzino a Bisceglie e presso i tendoni di uva da tavola dislocati nel sud-est barese e nel nord-barese. Si tratta, inoltre, della prima operazione in Italia in cui c’è l’applicazione dell’importante misura introdotta dalla legge 199/2016, ovvero la nomina di un amministratore giudiziario, un fatto importante per garantire la continuità del lavoro e la corretta applicazione contrattuale.

“Quando denunciamo con forza la presenza di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro – spiegano i dirigenti sindacali -, di situazioni in cui i lavoratori sono sottoposti ad orari massacranti in cambio di paghe da pochi spiccioli, qualcuno ci addita come il solito sindacato disfattista, l’operazione di oggi dice evidentemente che ciò di cui parliamo non sono concetti astratti ma un’amara realtà del territorio. Proprio su Bisceglie abbiamo rilanciato di recente tutta la nostra battaglia sui diritti e sul giusto salario ed abbiamo trovato davanti a noi uno scoglio rappresentato esattamente dalle aziende più grandi e più importanti della città. La mobilitazione va avanti su questo versante a difesa della legge sull’intermediazione illecita di manodopera che, ad alcuni anni dalla sua entrata in vigore, grazie all’impegno della Flai e della Cgil, sta portando i frutti sperati e scoperchiando il vaso dell’illegalità nelle campagne. Ora rivolgiamo un appello a tutte le organizzazioni imprenditoriali perché ci aspettiamo che prendano una posizione chiara contro chi fa leva sullo sfruttamento facendo dumping e gettando discredito sull’intero settore”.

“Il nostro ringraziamento va a magistrati e forze dell’ordine che con l’operazione di oggi hanno messo fine a uno dei sodalizi criminali che specula e fa profitto sul bisogno di tanti lavoratori e lavoratrici nella nostra regione”. E’ quanto afferma il segretario generale della Flai Cgil di Puglia, Antonio Gagliardi, in merito all’indagine. “Alcune riflessioni a margine dell’ennesima inchiesta sul caporalato in Puglia sono fondamentali – aggiunge Gagliardi – e ci rivolgiamo soprattutto a quegli esponenti politici, a partire dal ministro dell’Agricoltura, che parlano di modifiche alla legge 199/2016. Ebbene, se oggi non avessimo avuto quella legge non avremmo potuto applicare la misura prevista dall’articolo 603-bis del codice penale, con il controllo giudiziario dell’azienda e quindi la salvaguardia dei posti di lavoro e il ripristino della legalità contrattuale e previdenziale. E invece chi osteggia questa legge di civiltà, che parla della Puglia e del troppo sangue versato da lavoratori italiani e stranieri sfruttati nelle campagne, intende tutelare le imprese dall’assunzione delle proprie responsabilità circa il ricorso al caporalato, mettendo al sicuro i loro patrimoni”.

Un altro aspetto fondamentale, “che ricordiamo ogni volta, è che queste pratiche che offendono la dignità di uomini e donne e si basano sullo sfruttamento e l’aggiramento delle leggi – spiega il segretario della Flai Puglia – non hanno ricadute soltanto sui singoli lavoratori ma sull’intera collettività. Bassi salari, evasione fiscale e contributiva, arrecano un danno a tutti, sottraggono ricchezza al territorio destinandola a circuiti criminali. Per questo la lotta al caporalato è una lotta che riguarda tutti, non solo i lavoratori della terra o i sindacati”.

Per la Flai pugliese dunque “la 199 del 2016 non si tocca, va anzi applicata in pieno anche nelle misure che interessano l’accoglienza, l’intermediazione, i trasporti. Quel che è certo è che lo sfruttamento, lo dimostrano le recenti inchieste della magistratura, è una piaga che ancora prolifera. Ci chiediamo, e chiediamo al ministro del Lavoro, se questa è la realtà come si fa a pensare di reintrodurre i voucher in agricoltura, dove al contrario serve il rispetto dei contratti e delle leggi, non strumenti che favoriscono l’aggiramento delle norme”. E’ questa la ragione che ha spinto da oggi e fino al 27 le tre sigle agricole di Cgil Cisl Uil a un presidio a Roma davanti il Ministero, che vede oggi la presenza proprio di una folta delegazione della Flai. “Da parte nostra – conclude Gagliardi - continueremo a essere presenti nei territori con il nostro sindacato di strada, per informare i lavoratori dei loro diritti e denunciare le condizioni di illegalità che riscontreremo”.