“Stiamo attraversando l'Italia, svolgendo assemblee nei luoghi di lavoro. Proponiamo e chiediamo il parere dei lavoratori sulla Carta dei diritti universali del lavoro. Ovunque troviamo voglia di discutere e con essa interesse, partecipazione”. Lo scrive il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, in articolo sull'Unità di oggi (11 marzo). Parla dell'uso dei voucher “che beffa la presunta tracciabilità, talmente semplice da farlo diventare l'opposto di ciò per cui è nato, da nascondere il lavoro invece di farlo emergere”.

Ancora più netto è il giudizio sulle pensioni. Dalle assemblee, prosegue Camusso, “emerge sempre e immancabilmente una domanda, un riferimento all'articolo della nostra Carta dei diritti che prevede un'adeguata tutela pensionistica, un richiamo alla piattaforma sulle pensioni di Cgil, Cisl e Uil. Piccole scintille che precedono una valanga. Se qualcuno pensava che il tempo portasse rassegnazione, si ricreda. La legge sulle pensioni del Governo Monti è vissuta come una ferita aperta. Basta ascoltare con attenzione per cogliere come sulle pensioni si sia sedimentata una forte ostilità nei confronti di chi la voto e un risentimento verso il sindacato confederale reo di non essersi opposto abbastanza”.

Fate sul serio? È la domanda che i lavoratori rivolgono quando si parla della piattaforma unitaria. "Sì, facciamo sul serio e proprio per questo ragioniamo con Cisl e Uil di come, vista l'assenza di risposte da parte del Governo, avviare la mobilitazione. Non si può più aspettare, non si può più sopportare che periodicamente si dica bisogna fare e nulla accade, mentre gli ingegneri del malessere almanaccano di tagli alle pensioni in cambio di flessibilità, di riduzione della reversibilità e di taglio dei contributi per ridurre i costi alle imprese”.