“Nel settore del turismo bisogna abolire i voucher”. A dirlo è il segretario generale Cgil Susanna Camusso, secondo quanto riportano le agenzie di stampa, intervenendo oggi a Roma all'incontro “Viaggio in Italia. Il lavoro: la grande bellezza”, che chiude la campagna della Filcams Cgil “#JobArt con la cultura si cresce”. “C’è qualche decina di migliaia di lavoratori che a causa dei voucher sono scomparsi dal normale rapporto di lavoro, con un destino contributivo da paura e l'impossibilità di farsi riconoscere la stagionalità, quindi il regime di tutele”. I voucher venduti, ha aggiunto Camusso, sono “quasi 70 milioni, dei quali 11 milioni nel turismo. Nel 2009 erano 193 mila. Ma come fa un paese che vuole fare del turismo il suo volano di rilancio, se poi la modalità fondamentale è quella di un lavoro accessorio, casuale, senza formazione né specializzazione, ma che pensa solo: ti sfrutto il più possibile al minor costo possibile?". Riguardo il rinnovo del contratto, Camusso ha ricordato che “si è parlato tanto dell'Expo e della ripresa del settore, ma il contratto non viene rinnovato. I profitti non vengono redistribuiti, e questo è un grande tema di politica economica”.

Il segretario generale Cgil è anche intervenuta sul cosiddetto "decreto Colosseo", cioè il decreto legge che equipara luoghi culturali e musei ai servizi pubblici essenziali. “Uno schiaffo a lavoratori e sindacati” ha detto: “Il governo affrontato il tema senza sapere cos'è un'assemblea e cosa uno sciopero. L' idea alla base della normativa è tutta repressiva”. Il decreto, ha concluso Camusso, è “un danno che si pagherà con la disaffezione, perché il lavoro non viene valorizzato, come non è valorizzato il patrimonio culturale. Invece di agire con un decreto, sarebbe stato meglio organizzare una seria discussione sul sistema di governance”.