Mercoledì 4 giugno è sciopero nazionale dei lavoratori dei call center, con manifestazione a Roma. L'iniziativa è stata proclamata dai sindacati di categoria, che il 27 maggio sono stati ricevuti in un incontro con i ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico. "Abbiamo chiesto al governo di produrre semplici modifiche legislative in grado di migliorare l'occupazione facendo risparmiare la spesa dello Stato in ammortizzatori sociali e incentivi all'occupazione". Questo il commento di Michele Azzola della Slc Cgil, al termine dell'incontro.

"Gli interventi proposti da Slc Cgil al viceministro Claudio De Vincenti - spiega Azzola in una nota - perseguono tre obiettivi: migliorare le condizioni di chi lavora nei call center garantendo continuità occupazionale; strutturare e consolidare il settore in modo che le aziende riprendano a competere sulla qualità, sull'efficienza e sull'innovazione in modo tale da premiare la meritocrazia e non, come avviene oggi, la spregiudicatezza delle imprese; ridurre il contenzioso giudiziario che rappresenta un vero e proprio freno agli investimenti nel nostro paese".

"Non si tratta quindi - continua il sindacalista - di avanzare richieste fantasiose, ma di allineare l'Italia a quanto già fatto dagli altri paesi europei che hanno recepito puntualmente i contenuti della direttiva 2001/23/CE a tutela dei lavoratori. Il prossimo appuntamento - conclude - è lo sciopero con la grande manifestazione nazionale dei dipendenti dei call center che si svolgerà a Roma il prossimo 4 giugno proprio per sostenere le richieste predisposte dalle organizzazioni sindacali".