“La scadenza del 30 settembre è domani, e 400 lavoratrici e lavoratori con le loro famiglie ancora non sanno quale sarà il loro futuro”. Così, in una nota, Fabrizio Micarelli e Alessio Pasqualitti, della Slc Cgil di Roma e del Lazio, in merito alla vertenza che riguarda il call center di Acea. “Né il sindaco Marino né i vertici di Acea, se pur sollecitati, si sono degnati di dare una risposta. Siamo sorpresi che a due giorni dall'assegnazione della gara, il sindaco Marino dichiari di aver chiesto un approfondimento ai vertici Acea, da lui nominati, vista la delicatezza dell'argomento: da mesi segnaliamo al Comune di Roma il rischio concreto di licenziamento dei lavoratori della commessa Acea qualora non si intervenga a modificare il bando di gara sul criterio del massimo ribasso e sulle delocalizzazioni”.

Per i due sindacalisti, il problema della continuità occupazionale “deve rimane prioritario insieme a quello attinente alla qualità del servizio da offrire ai cittadini. Il tempo per gli approfondimenti è scaduto, è arrivato ora il momento di agire, sempre che ci sia la volontà politica di farlo. In assenza di risposte positive per il lavoro, la nostra protesta non si fermerà: già nel pomeriggio di oggi si svolgerà un presidio presso il Campidoglio contemporaneamente alla seduta del consiglio comunale e domani mattina l'appuntamento è davanti la sede Acea di piazzale Ostiense”.