Bandiere e striscioni sotto la sede del call center Accenture di Palermo (in via Regione siciliana, 75-77) dove i 320 lavoratori sono da questa mattina in sciopero. Al presidio organizzato da Cgil, Cisl Uil e Ugl sono presenti i rappresentanti sindacali della categoria delle telecomunicazioni. Lo sciopero è stato indetto perché una commessa con l’Enel acquisita per Palermo è stata spostata al call center di Napoli con la perdita a Palermo di 40 postazioni di lavoro.
“Abbiamo indetto lo sciopero perché al vertice di ieri in Prefettura non sono emerse novità rassicuranti sul piano industriale e sull’occupazione. Già parla di delocalizzazioni, siamo preoccupati che anche per questo call center si spostino pezzi in altre parti del territorio – dichiara il segretario della Slc-Cgil di Palermo Maurizio Rosso – I lavoratori temono che possano essere intaccate parti dello stipendio e i benefit come condizione posta per rimanere nell’azienda madre. Il rappresentante presente all’incontro ha confermato che il costo del lavoro è troppo caro, che c’è un esubero del 35 per cento di costi del personale. Hanno chiesto ancora tempo per decidere se avviare una partnership con un’altra azienda o dare corso a una politica di armonizzazione del costo del lavoro. Noi abbiamo risposto chiedendo di costruire assieme al sindacato un recinto di prospettive, di certezze, di regole”.
Nei giorni scorsi i lavoratori del call center hanno partecipato ad alcune manifestazioni, tra cui quella di 'Forchette rotte' che si è tenuta a giugno a Villa Filippina. “Siamo rotti, siamo stanchi di essere sfruttati da aziende che attingono a fondi pubblici e che non garantiscono lavoratori – hanno denunciato - Se fai investimenti, anche grazie allo Stato, devi stare sul territorio e non scappare mettendo a rischio il futuro dei giovani”.
Nel pomeriggio arriva la risposta dell'azienda: "Accenture - si legge in una nota del gruppo - ha attualmente in corso una serie di valutazioni relative al centro di Palermo con l’obiettivo di mantenerne alti i livelli di competitività dei servizi, in un mercato che risente della congiuntura economica e della forte competizione. Ad oggi non vi sono azioni o procedure che impattino significativamente sull’organizzazione. Nel momento in cui l’azienda maturerà il piano industriale del centro, questo sarà tempestivamente condiviso con le Organizzazioni Sindacali. La società, coerentemente con quanto messo in atto finora, continuerà a dialogare con tutte le rappresentanze e le organizzazioni sindacali che, in questa fase, sono il suo interlocutore primario".
(aggiornato alle 17.30)
Call center: Accenture Palermo, sciopero e presidio
27 luglio 2011 • 00:00