Week end di scrittura per l’ex ministro Renato Brunetta. Con una lettera a Il Giornale, spiega al “caro professor Monti” e al “caro dottor Bondi” come e qualmente la spending review non serva a niente, visto che basterebbe applicare il federalismo fiscale.
Toni diversi invece nella lettera scritta a Il Corriere della Sera per parlare al ministro Patroni Griffi sull’intesa con i sindacati di venerdì scorso. “Al sindacalese piatto e furbo della bozza di accordo sulla riforma della pubblica amministrazione, e al burocratese raffinato ma anch' esso oscuro del ministro Patroni Griffi, preferisco il parlar chiaro – scrive Brunetta –: siamo di fronte a una controriforma, a una restaurazione degli antichi vizi e riti concertativi”. E ancora: “Qual è la direzione che il ministro Patroni Griffi ci prospetta con il pieno accordo dei sindacati? Niente licenziamenti economici, niente mobilità, niente responsabilità dei dirigenti, niente merito individuale con relativi premi, niente trasparenza, nessuna accelerazione sull' e-government, vale a dire sull'informatizzazione dei processi burocratici e sull' eliminazione della carta. Quella che ci si prospetta è una resa alla cattiva burocrazia è al cattivo sindacato, che in questi anni quelle riforme hanno osteggiato”.