Il 2014 si caratterizza nel territorio di Bologna per la compresenza di indicatori che confermano il proseguire della crisi e di altri che attestano la presenza di qualche segnale di ripresa. Vendite del commercio, nonché produzione e fatturato della manifattura e delle costruzioni hanno mantenuto tendenze stagnanti, nonostante una breve e debole ripresa tra fine 2013 e inizio 2014 (vedi figura 1).

Anche l’andamento del valore aggiunto, delle imprese attive e della cassa integrazione segnalano nel complesso un andamento economico di natura ancora recessiva. Questo quadro si riflette sul mercato del lavoro con l’ulteriore aggravamento della condizione esistente: nel 2013 si assiste ad un modesto aumento dell’occupazione a fronte però dell’entrata consistente di nuove persone sul mercato del lavoro alla ricerca di occupazione, causando l’incremento del tasso di disoccupazione che dal 6,9% nel 2012 raggiunge l’8,4% del 2013. Il solo dato relativo al 2013 che consegna segnali di ripresa economica territoriale è quello relativo alle esportazioni che nella seconda parte dell’anno riprendono la tendenza in crescita, destinata a mantenersi anche l’anno successivo (vedi figura 2).

Oltre ad una ripresa stabile del tasso di crescita delle esportazioni, pari a circa il 5% per trimestre, il 2014 ha in comune con l’anno 2013 diverse altre tendenze, ma segnala anche due importantissime novità. Da un lato si confermano infatti la dinamica del valore aggiunto, quella della numerosità delle imprese attive e quella del ricorso alla cassa integrazione, sebbene quest’ultima in leggera diminuzione.

Dall'altro si assiste però ad un'interessante ripresa occupazionale. Gli ultimi dati rilasciati dall’Istat relativi all’andamento delle forze di lavoro, segnalano un netto incremento del tasso di occupazione (dal 67,8% al 69,3%) ed una forte riduzione del tasso di disoccupazione, che dall’8,4% del 2013 arretra al 7%. E’ da segnalare inoltre come un miglioramento di tale portata non sia diffuso in modo omogeneo in tutta la regione, ma si verifichi con questa intensità solo a Bologna. E' bene tenere presente, tuttavia, come questi dati siano da interpretare con grande cautela soprattutto se analizzati in ottica comparata con gli anni precedenti. I dati sugli avviamenti relativi al primo semestre del 2014 tendono comunque a confermare la ripresa occupazionale catturata dalla rilevazione dell’Istat: nei primi sei mesi del 2014 gli avviamenti nella Città Metropolitana di Bologna sono aumentati di circa 6.000 unità, pari ad un incremento del 6%. A crescere anche in misura significativi sono gli avviamenti nelle attività professionali, scientifiche e tecniche (+26%), nel noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (+21%), nei servizi di sanità e sociali (+16%), ma anche nelle attività manifatturiere seppur con minore intensità (+11%).

I fattori che spiegano questa ripresa occupazionale sono ancora incerti a causa della limitata disponibilità di dati, tuttavia appare probabile che questa ripresa sia stata soprattutto generata da due elementi in parte anche interconnessi tra loro. In primo luogo il trend di crescita delle esportazioni avviatosi nella seconda parte del 2013 ha probabilmente stimolato sia il comparto manifatturiero che una parte di quello dei servizi. In secondo luogo alcuni comparti dei servizi, che ricordiamo come settore considerato nella sua completezza presenta una tendenza alla crescita del valore aggiunto sia nel 2013 che nel 2014, hanno registrato in questi due anni una dinamica positiva sia sul fronte della numerosità d’impresa che su quello degli avviamenti al lavoro. Questo è il caso dei servizi di Informazione e comunicazione, Attività professionali, scientifiche e tecniche, Attività finanziarie e assicurative, Sanità e assistenza sociale, Noleggio, agenzie di viaggio, Servizi di supporto alle imprese.

Il secondo elemento di novità relativo al 2014 è la svolta relativa all’andamento demografico: per la prima volta a Bologna, come nel resto della regione Emilia-Romagna la popolazione residente diminuisce. In particolare si rileva che, così come nel passato il fondamentale contributo alla crescita della popolazione è stata data dai flussi migratori in entrata sul territorio bolognese, è proprio la contrazione di questi a generare il calo complessivo della popolazione. Nonostante il calo della popolazione, il fabbisogno occupazionale, ovvero i posti di lavoro che sarebbe necessario creare per tornare all’equilibrio pre-crisi del 2007 sono ancora molto elevati e gli investimenti censiti sino a giugno 2014 sull’area bolognese sono in grado di generare solo il 27% di tale fabbisogno.

In sostanza quindi si evidenziano segnali di ripresa nel corso del 2014, generati soprattutto dalle esportazioni e dal dinamismo di alcuni comparti dei servizi. Inoltre, gli investimenti previsti e censiti sino alla prima parte del 2014 mostrano come questi facciano leva su potenzialità del territorio soprattutto in relazione alle sue competenze ma allo stesso tempo contribuiscano a rafforzarle ulteriormente. Tuttavia la ripresa sinora registrata pare concentrarsi in alcuni ambiti determinati e non essere ancora caratterizzata da quel carattere sistemico e da quella intensità che sarebbero necessarie per riportare le condizioni economiche e del mercato del lavoro vicine a quelle precedenti alla recessione. In particolare, i livelli di disoccupazione permangono elevati, soprattutto nelle fasce di età più giovani, e l’occupazione registrata in aumento risulta essere prevalentemente a tempo parziale. Inoltre si evidenzia come, a fronte di un aumento degli avviamenti al lavoro, la durata dei rapporti tenda a contrarsi e le tipologie contrattuali precarie ad aumentare.

*ricercatrice Ires Emilia Romagna



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