Sono passati 70 anni da quel drammatico, disumano, orribile 17 ottobre 1941.

Quel giorno, dal binario 17, Gleis 17, della stazione Gruenewald di Berlino partì il primo treno che deportò 1089 ebrei, bambini, donne, uomini, medici, insegnanti, commercianti, artisti, avvocati, pensionati, neonati nel ghetto di Litzmannstadt (nome della città Lódz) in Polonia, dal nome del generale e membro della NSDAP Karl Litzmann.

Molti altri treni seguirono, diretti nei campi di concentramento di Riga, Minsk e Theresienstadt. Da qui venivano poi portati nel campo di sterminio di Auschwitz per essere brutalmente assassinati. Dall’ottobre del 1941 al febbraio del 1945, passarono per il binario 17 di Gruenewald 55.000 ebrei, dei 160.000 della comunità ebraica di Berlino, presi dai nazisti con la forza e con la violenza dalle loro case e spintonati attraverso le strade della città per raggiungere la stazione che li portò incontro alla morte.

Pochi giorni prima del 17 ottobre, la Gestapo aveva cominciato a internare ebrei nella sinagoga del quartiere Moabit nella Levetzowstrasse. Domani al binario 17 saranno posate rose bianche in ricordo degli ebrei deportati dai nazisti. Interverranno il sindaco di Berlino Klaus Wowereit, Lala Suesskind, presidentessa della comunità ebraica e la scrittrice Inge Deutschkron, sopravvissuta al terrore nazista.