Per l'Eurozona sono in vista ulteriori perdite di posti di lavoro, “a ritmo sostenuto, sia nell'industria sia nei servizi all'inizio del terzo trimestre del 2012”. Lo annuncia la Banca centrale europea nel suo bollettino mensile nel quale segnala anche un “netto deterioramento della valutazione del rischio di credito delle imprese” misurato dai tassi attesi d'insolvenza, con un “incremento che è stato particolarmente pronunciato per le imprese italiane e piuttosto moderato per quelle olandesi e tedesche”.

Secondo gli esperti del Survey of Professional Forecasters della Bce, il tasso di disoccupazione nell'area euro quest'anno si dovrebbe attestare all'11,2% (+0,2 punti) e l'anno prossimo all'11,4% (+0,5 punti). Secondo gli intervistati queste ulteriori revisioni "sono dovute principalmente al continuo peggioramento delle prospettive economiche e all'impatto di ulteriori misure di austerità in alcuni paesi dell'area dell'euro'.

Gli intervistati prevedono che il tasso di disoccupazione raggiungerà il livello massimo nel 2013 e che il successivo calo probabilmente sarà lento, in quanto la prevista ripresa dell'attività economica è ritenuta troppo debole per avere un sensibile impatto al ribasso sul tasso di disoccupazione.

Le aspettative sul tasso di disoccupazione a più lungo termine (per il 2017) si collocano al 9,2%, 0,3 punti percentuali in più rispetto alla precedente rilevazione.

Per quanto riguarda il pil nell'area dell'euro, sempre secondo i risultati della Survey of Professional Forecasters della Bce, questo dovrebbe registrare un calo dello 0,3% nel 2012 e una crescita dello 0,6% nel 2013.

Intanto, il tasso di risparmio delle famiglie "si e' stabilizzato su livelli prossimi ai minimi storici". La crescita annuale del reddito disponibile in termini nominali nell'area dell'euro "è diminuita ulteriormente nel primo trimestre, all'1,7%, dopo il calo considerevole di 1 punto percentuale, all'1,8%, nel trimestre precedente".

E in prospettiva, la ripresa per le economie dell'Eurozona sarà “solo molto graduale” e “i rischi che circondano le prospettive economiche per l'area euro continuano ad essere orientati verso il basso”. La Bce prevede dunque inflazione in calo nel corso del 2012 con una discesa sotto il 2% nel 2013.

L'istituto di Francoforte ribadisce che l'euro è “irreversibile”
e “i premi per il rischio connessi ai timori sulla reversibilità dell'euro (gli spread, ndr) sono inaccettabili e vanno affrontati in modo sostanziale”.

In un altro passaggio del bollettino di agosto si legge che la Banca centrale europea “può condurre operazioni di mercato aperto definitive di entità adeguata a conseguire il proprio obiettivo”, nell'ambito del proprio mandato e dopo l'attivazione del salvataggio tramite i fondi Efsf-Esm da parte dei Paesi in difficoltà.