Aumentano polemiche e tensioni sull'operazione Salvabanche, dopo il suicidio a Civitavecchia di un pensionato correntista della Banca Etruria (uno degli istituti salvati). L'uomo aveva investito in obbligazioni subordinate i suoi risparmi, perdendo tutto. E’ solo l’ultima notizia di una vicenda drammatica che sta coinvolgendo tanti piccoli risparmiatori delle quattro banche. Il 23 novembre scorso il governo ha varato un decreto per salvare Banca delle Marche, Cassa di Risparmio di Ferrara, Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti e Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio. L’operazione, sotto la regia della Banca d’Italia, ha trasferito i crediti difficili degli istituti a un’unica “bad bank” e ha costituito quattro nuove banche pulite. Le azioni e le obbligazioni subordinate dei vecchi istituti sono state però azzerate, a danno di azionisti e risparmiatori. Ora il governo pensa a un secondo fondo per sostenere i clienti più deboli delle quattro banche, mentre non si placa ancora lo scontro con l’Europa sugli aiuti di stato in caso di rischio crack degli istituti di credito. Intanto la stessa Bankitalia polemizza ocn le regole di Bruxelles che sacrificano i creditori.

Assemblea pubblica a Roma
Nel frattempo Federconsumatori e Cgil hanno avviato numerose iniziative di sostegno e tutela. A Roma, l'11 dicembre, dalle ore 16 alle 19, presso il Centro congressi Frentani, si terrà un'assemblea pubblica sul crack delle quattro banche promossa dalla Federconsumatori del Lazio. Parteciperanno Rosario Trefiletti, presidente Federconsumatori, Luigi Agostini, presidente Federconsumatori Lazio, Antonella Nanna, avvocato Consulta giuridica.

Quattro assemblee nelle Marche
Prosegue l’iniziativa della Federconsumatori delle Marche in difesa dei piccoli azionisti di Banca delle Marche, con quattro nuovi appuntamenti pubblici, in quattro delle cinque province della regione. Ecco il calendario: a Macerata il 14 dicembre presso l’hotel Grassetti di Corridonia; a Fermo il 15 dicembre presso la sala riunioni della Cgil; ad Ancona il 16 dicembre presso il Conero Break (Baraccola); a Pesaro il 17 dicembre presso la Sala Convegni di via Icaro. Le assemblee si terranno tutte alle ore 17 e saranno aperte a tutti gli azionisti ed obbligazionisti della Banca delle Marche, che vogliono partecipare.

“Alla luce del nuovo scenario determinato dalle decisioni del governo – ha dichiarato il presidente regionale della Federconsumatori, Gianni Santori – abbiamo deciso di convocare gli azionisti e gli obbligazionisti della Banca delle Marche per presentare le proposte della nostra associazione e discutere con loro le mosse future”. “Le recenti misure annunciate dal governo – ha proseguito Santori – sono la conferma di quanto sostenuto dalla nostra associazione e cioè che i gravi effetti sociali creati dal decreto Salvabanche devono essere governati attraverso una soluzione 'politica' della vicenda di cui il governo si deve far carico”.

In attesa di conoscere le misure che il Parlamento si appresta ad approvare, la Federconsumatori non abbassa la guardia continuando a chiedere l'attivazione di un tavolo negoziale per una procedura di conciliazione paritetica che eviti il ricorso alla magistratura di quanti rimarranno delusi dalle misure in via di adozione. “Gli azionisti e gli obbligazionisti non sono tutti uguali – ha continuato Santori –. Tra loro vi è chi ha acquistato pienamente consapevole della rischiosità del titolo e chi, invece, non aveva alcuna consapevolezza dei rischi e si è fidato della sua banca, quella che fino a poco tempo fa, nella nostra regione, è stata una vera e propria istituzione. A queste persone, va data una risposta e la nuova banca non può chiamarsi fuori”. La Federconsumatori si rivolge in particolare ai piccoli azionisti che hanno investito nella BdM i loro risparmi, "basandosi principalmente sul consolidato rapporto di fiducia con l’istituto senza avere un profilo di rischio adeguato alla trattazione di titoli ad alto rischio, come si sono dimostrati di essere le azioni e le obbligazioni subordinate della Banca Marche".

Siena: Banca Etruria, Federconsumatori fornisce assistenza
"Il salvataggio della Banca dell’Etruria si è trasformato in un dramma - afferma il presidente della Federconsumatori provinciale di Siena - il dramma di migliaia di semplici correntisti, vittime inconsapevoli del rischio assunto per aver accolto le proposte di acquisto di titoli ed obbligazioni subordinate che ora valgono zero, cancellando di colpo i risparmi di una vita onesta”. Lo rende noto un comunicato della Cgil di Siena. “Siamo con loro - continua Luca Falciani, non nascondendo la sua preoccupazione per la gravità dell’accaduto - in tutte le iniziative del caso, già intraprese concretamente a livello regionale e nazionale; intanto stiamo raccogliendo negli sportelli della provincia i dati personali e la documentazione necessaria, tenendo direttamente informati gli interessati che già numerosi si sono rivolti a noi spontaneamente. Federconsumatori invita i risparmiatori che necessitino di assistenza a recarsi presso gli sportelli presenti sul territorio”.

Il 5 dicembre l'assemblea in Umbria
Centinaia di pensionati, cassintegrati, piccoli risparmiatori hanno gremito, lo scorso 5 dicembre, il teatro Don Bosco di Gualdo Tadino per l'iniziativa di Federconsumatori e Cgil dell'Umbria. "Saremo fino in fondo accanto a questi cittadini letteralmente truffati da banche e governo - commenta Vincenzo Sgalla, segretario generale della Cgil dell'Umbria - perché è emersa una forte esigenza di ascolto e assistenza per le migliaia di umbri che hanno perso anche somme ingenti dopo il decreto salva banche del governo. Per questo già dalla prossima settimana le nostre sedi e gli sportelli della Federconsumatori saranno pronti ad assistere tutti i cittadini che si rivolgeranno a noi".

"E' evidente che ci troviamo di fronte a una truffa organizzata da tempo e ordita contro persone, lavoratori e pensionati, del tutto ignari dei rischi a cui andavano incontro - prosegue Sgalla -. Spetta alla politica, alle istituzioni e prima di tutto al governo trovare le soluzioni per restituire il maltolto, mentre ci auguriamo che la magistratura individui e persegua i responsabili". "Cgil e Federconsumatori dell'Umbria - conclude Sgalla - stanno predisponendo, insieme alle altre regioni (Toscana e Marche), un'iniziativa che rompa il muro del silenzio dei media nazionali che sta caratterizzando questa drammatica vicenda, paragonabile per gravità al caso Parmalat".

Emilia Romagna: "Il taglio colpisce i più deboli"
Federconsumatori Emilia Romagna e tutte le Federconsumatori territoriali "sostengono e sono al fianco degli operatori dei Patronati che domani manifesteranno il loro dissenso ai tagli (28 milioni di euro al fondo patronati e 40 milioni all’attività fiscale) che il governo si appresta a varare con la legge di Stabilità". Lo dichiara Marcello Santarelli, per conto della Federazione. "Federconsumatori - aggiunge -considera profondamente iniqua questa misura voluta dal governo in quanto colpisce ancora una volta quelle strutture che rispondono in modo gratuito e universalistico alla domanda di accesso ai servizi e alle tutele di centinaia di migliaia di cittadini. Tagliando i fondi ai Patronati si colpiscono i cittadini, soprattutto quelli appartenenti alle fasce più deboli, che si vedranno costretti a pagare prestazioni di cui hanno diritto per legge: infatti le misure previste avranno come esito il fiorire di un mercato dei servizi che determinerà una spesa ulteriore che andrà a pesare sulle spalle dei soliti noti".