I prestiti della Banca Mondiale (circa 30 miliardi di dollari all'anno) dovrebbero avere l'obiettivo di creare sviluppo e lavoro nei Paesi nei quali vengono erogati (prevalentemente nel “Sud” del mondo). Ma per decenni i lavoratori impiegati nei progetti finanziati sono rimasti “vulnerabili” alla violazione dei diritti, anche elementari. Ecco perché nell'agosto 2016, è stata approvata la World Bank labour safeguard, una “salvaguardia del lavoro” che richiederà ai destinatari dei prestiti della Banca il rispetto degli “standard minimi del lavoro” nei progetti finanziati.

La “salvaguardia del lavoro” entrerà in vigore alla fine del 2018, insieme a nuovi standard di carattere sociale ed ambientale. Si tratta di un passaggio che il sindacato mondiale Ituc (Csi) considera di grande importanza. “Ci aspettiamo un'effettiva implementazione della salvaguardia del lavoro, accompagnata da un continuo dialogo con i sindacati – dichiara Sharan Burrow, segretaria generale dell'Ituc – ed è importante che la nota orientativa diffusa dalla Banca Mondiale assegni centralità alle norme fondamentali del lavoro, con l'obiettivo di assicurare condizioni di lavoro giuste e garantire la sicurezza”.

La nota informativa invita i destinatari dei prestiti e i contrattisti dei progetti a non utilizzare rapporti di lavoro “pirata” per negare ai lavoratori i propri diritti. E inoltre indica i passi dettagliati necessari a prevenire l'abuso di lavoratrici e lavoratori migranti, l'uso di lavoro infantile e forzato e a evitare rischi sul luogo di lavoro.

“La Banca Mondiale era andata incontro a dure critiche per non aver incluso le norme fondamentali e universali dell'Organizzazione internazionale del lavoro (Oil) nella salvaguardia”, spiega l'Ituc. “Ma la nota informativa corregge in parte questa lacuna, anche se la salvaguardia continua a non proteggere pienamente i diritti sindacali in molti paesi”. Tuttavia, spiega ancora il sindacato internazionale, la salvaguardia “promuove consultazioni tra governi e personale della Banca Mondiale con i sindacati lungo tutto il ciclo del progetto”.

“Una applicazione puntuale della salvaguardia del lavoro contribuirà fortemente allo sviluppo sostenibile – conclude Burrow – migliorando le condizioni di migliaia lavoratrici e lavoratori. I sindacati sono disponibili a lavorare con la Banca e i governi per assicurare que la salvaguardia si converta in una realtà di fatto e che i progetti siano finalizzati davvero a sostenere una crescita inclusiva”. (Fab.Ri)