“Non si danno voti, non si rilasciano certificati, ma la realtà delle università popolari per la terza età  diventa in Italia  sempre più importante. Apprendere per tutto il corso della vita è un diritto fondamentale per la crescita della persona e della società  e deve essere un diritto esigibile. Una sfida per l’invecchiamento attivo, per una società sana”. Lo ha sottolineato il presidente nazionale Enzo Costa, concludendo i lavori della settima edizione della città che apprende, l'evento che Auser dedica all’educazione degli adulti e che ha visto la partecipazione di circa 300 persone provenienti da tutta Italia, in rappresentanza della rete delle università popolari e dei circoli culturali del terzo settore.

“La richiesta formativa da parte degli adulti e degli anziani è sempre più  importante – ha detto Costa –, e siamo consapevoli della nuova stagione che si è aperta sul fronte dell’apprendimento permanente, e del grande lavoro da fare nel territorio. Continuare a conoscere e ad apprendere è uno straordinario strumento di contrasto all’esclusione sociale ed alla solitudine. Il termometro della democrazia si misura anche attraverso l’accesso al diritto ad apprendere sempre”.

Per la prima volta nel nostro Paese all’apprendimento 'non formale', quello che viene portato avanti nelle migliaia di corsi e iniziative culturali promossi dall’Auser, viene riconosciuto un ruolo determinante, grazie al documento sottoscritto  dalla Conferenza nazionale unificata che vede insieme Regioni, enti locali, ministeri dell’Istruzione e Lavoro. Ed è stato proprio questo il centro della discussione della due giorni di Palermo. "Su questi temi, sulle nuove sfide della formazione permanente nel nostro Paese – ha concluso Costa –, lancio l’appello di costruire un tavolo nazionale unitario fra Cgil e Cisl e Uil e Forum terzo settore, a livello  nazionale e in tutte le regioni. La strada la dobbiamo percorrere insieme”.