Il governo lo aveva assicurato mercoledì, dopo le cariche ai lavoratori ternani a Roma: entro un giorno sarebbe stata sbloccata la questione stipendi all'Ast di Terni, dove al piano di tagli e licenziamenti si è sommato ora il problema della mancata erogazione dei salari degli operai, che per la prima volta nella storia delle acciaierie non si sono visti accreditare gli stipendi nei tempi previsti. Invece, siamo a venerdì sera e il problema non è stato minimamente risolto.

E allora la mobilitazione dei lavoratori ternani, che in realtà non si è mai interrotta, riparte con ulteriore slancio. Gli operai (circa 400) di nuovo in corteo hanno raggiunto la superstrada (il raccordo Terni-Orte) occupandola. "Non possiamo tollerare oltre questa situazione - commenta Stafano Garzuglia, della Rsu di Ast - bisogna mantenere gli accordi presi e soprattutto bisogna dare ai lavoratori ciò che spetta loro". Sul posto è arrivato poi anche il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, che si è unito agli operai nella protesta. Poi, il corteo si è spostato verso lo svincolo della E45, bloccandolo in entrambe le direzioni (Orte e Perugia). Dopo circa tre ore, intorno alle 23.30, gli operai hanno sciolto il blocco e sono stati riportati a Terni da alcuni pullman messi a disposizione dal Comune. 

Intanto, in giornata la Rsu aveva deciso di proseguire lo sciopero ad oltranza che va avanti ininterrottamente da 10 giorni. "Il mancato rispetto di quanto assicurato dal governo in merito al pagamento degli stipendi - spiegano dalla Cgil di Terni - rende la situazione sempre più critica". Nel pomeriggio di sabato si svolgerà un’assemblea in fabbrica per decidere come proseguire con le proteste. 

Ultimo aggiornamento ore 23:40