Una brutta storia, come tante, ma stavolta a lieto fine. Succede all'Ifo (Istituti fisioterapici ospitalieri) dove tre lavoratori dei servizi di facchinaggio licenziati dopo il cambio della ditta appaltatrice sono stati prima reintegrati (grazie alla tutela dell'articolo 18) e poi garantiti attraverso l'inserimento nelle future gare d'appalto della cosiddetta "clausola sociale", che garantisce il mantenimento del posto di lavoro anche in caso di cambio di appalto (la regola che sarebbe introdotta erga omnes in caso di esito positivo di uno dei due referendum sul lavoro promossi dalla Cgil). 

"Dopo una lunga trattativa di 24 giorni, presso la DTL di Roma - annuncia via Facebook la Filcams Cgil di Roma e Lazio - è stato sottoscritto l’accordo che stabilisce il reintegro di 3 lavoratori che si occupavano del servizio di appalto trasporti biologici e facchinaggio licenziati dalla azienda uscente Markas SRL e non assunti dalla ditta subentrante Chrisma SRL. L'applicazione di due CCNL diversi (multiservizi e logistica)  - spiega il sindacato - aveva fatto saltare la regola sul passaggio dei lavoratori".

Proprio per questo, ottenuto il reintegro, per evitare in futuro analoghe problematiche "si è concordato con l’ente committente l’impegno ad inserire nelle future gare di appalto la clausola sociale di salvaguardia del personale che consentirebbe il mantenimento del posto di lavoro per i futuri cambi di appalto che solo per il settore delle pulizie riguardano più di 80 lavoratori. Un grande risultato per noi - conclude la Filcams Cgil - ogni posto di lavoro salvato è una conquista di diritti e dignità".