La domanda dei consultori è in crescita ma le strutture pubbliche in 5 anni sono calate del 10 per cento, e le dotazioni organiche addirittura del 30. I conti li ha fatti la Cgil del Veneto che, con un convegno pubblico in programma per giovedì 23 maggio a Mestre promosso da Cgil, Funzione pubblica e Spi regionali (ore 9,30, sede della Cgil veneta in via Peschiera 5), ha deciso di accendere i riflettori su questo comparto, preoccupata del fatto che la mancata predisposizione delle schede di dotazione ospedaliere e territoriali da parte della Regione porti – in una stagione di tagli – a unulteriore ridimensionamento di un servizio fondamentale per la salute psico-fisica di tante donne ma anche di bambini ed adolescenti. Ai consultori Veneti si rivolgono mediamente oltre 130.000 persone all’anno con problematiche che per il 60 per cento riguardano l’area ostetrico-ginecologica e per il restante 40 per cento interessano la sfera psico-sociale.

L’incontro di giovedì 23 maggio sarà l’avvio di una iniziativa cui la Cgil intende dare vita anche attraverso confronti con la Regione e con le strutture territoriali per qualificare e potenziare i Consultori la cui mappa è piuttosto disomogenea tra le varie aree della regione.
Ai lavori, che saranno aperti da Carla Pellegatta (Cgil del Veneto), interverranno con relazioni e contributi Assunta Motta (Fp Cgil Veneto), Maria Scudellari (Ulss 20 di Verona), Michela De Bassi (Ulss 6 di Vicenza), Laura De Nobili (Ulss 16 di Padova), Marina Jovon (Ulss 12 di Venezia), Morena Da Lio (Spi Cgil Veneto), Anna Fiore (Regione Veneto). Le conclusioni saranno affidate a Sandro Dal Fattore (Cgil nazionale).