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L'Alitalia ha avviato la procedura formale per il rinnovo della cassa integrazione straordinaria a 1.680 dipendenti, che scade il 30 aprile prossimo, ma l'accordo con i sindacati non è stato raggiunto. Questo l'esito del primo incontro tra compagnia aerea e Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl, Anpac e Anpav, che si è tenuto oggi (lunedì 16 aprile) a Roma, presso la Direzione generale del ministero del Lavoro (in via Fornovo). La cigs dovrebbe essere attuata per sei mesi, precisamente dal 1° maggio al 31 ottobre, e dovrebbe “coprire” la stagione estiva. A essere coinvolti dagli ammortizzatori sociali saranno 1.230 dipendenti del personale di terra, 90 comandanti e 360 assistenti di volo.
“È stato un incontro assolutamente interlocutorio” ha dichiarato alla fine del vertice Gianni Platania (Dipartimento Trasporto aereo della Filt Cgil nazionale): “Ci rivedremo in sede aziendale e poi torneremo il 23 aprile al ministero. Se si troverà un accordo per quella data dipende da come andranno gli incontri aziendali, dove ci dovranno spiegare come si è arrivati a questi numeri”. Il tavolo aziendale, per i comparti terra e volo, è convocato per giovedì 19 aprile.
La richiesta aziendale per questa nuova tornata presenta alcune differenze rispetto ai numeri concordati con il protocollo sottoscritto il 30 ottobre scorso al ministero del Lavoro per 1.600 unità full time. Stavolta non è prevista la cigs per i piloti (erano 90 nella precedente procedura), mentre si riduce da 100 a 90 il numero dei comandanti. In calo anche gli assistenti di volo, che passano da 380 a 360 unità. Rimane invariata, invece, la richiesta per il personale di terra di 1.230 risorse.
La scadenza della cassa integrazione di fine ottobre va a coincidere con la nuova deadline della procedura di vendita, finora fissata al 30 aprile prossimo: l'ipotesi che circola in queste ore è che il termine possa essere ulteriormente differito a fine anno. Si apre dunque una nuova fase che parte dalle tre offerte, che non sarebbero vincolanti, arrivate il 10 aprile scorso. In corsa ci sono Lufthansa, Wizz Air ed EasyJet (che ha annunciato di aver presentato un'offerta in un consorzio del quale dovrebbero far parte il Fondo Usa Cerberus e Delta Airlines).
L’offerta più solida sembrerebbe quella tedesca. Come ha riferito il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, la proposta di Lufthansa ha segnato “passi avanti concreti in termini di rotte e di personale”, ed è “oggettivamente quella più promettente”. La compagnia, da parte sua, ha fatto sapere di aver presentato una proposta per una “New Alitalia” sulla cui base intavolare una discussione. Lufthansa avrebbe esteso il perimetro degli asset da acquistare e avrebbe ridotto il numero degli esuberi: questi diminuirebbero del 30 per cento, mentre i dipendenti della parte aviation, che dovrebbero essere risparmiati dai tagli, salirebbero a 6 mila. Ma gli esuberi, questo ormai è certo, ci saranno in ogni caso e si potranno ridurre soltanto con un negoziato.