Altri sei mesi di cassa integrazione straordinaria per i lavoratori Alitalia. È questa la decisione dei commissari straordinari Gubitosi, Laghi e Paleari, che hanno convocato per oggi (mercoledì 18 ottobre) a Roma, una riunione con i sindacati (Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl, e le sigle dei piloti Anpac e Anpav) proprio per discutere delle modalità della nuova cigs. Ma l’incontro è stato anche l’occasione per fare il punto sulla cessione della compagnia, dopo la presentazione delle sette offerte (la scadenza era fissata per lunedì 16) per l’acquisto dell’aviolinea. "A breve ci sarà una convocazione dei commissari straordinari dell'Alitalia sulle offerte ricevute", ha riferito il segretario nazionale della Filt Cgil, Nino Cortorillo, al termine della riunione al ministero del Lavoro. 

Intanto, la nuova procedura di cassa integrazione straordinaria coinvolgerà 1.800 dipendenti (442 in più rispetto a prima). Si tratta 1.230 addetti di terra e 570 di volo (di questi, 190 piloti e 380 assistenti di volo). La sua durata è di sei mesi, fino al 30 aprile 2018. La nuova fase della cigs avrà un impatto superiore rispetto ai sei mesi precedenti, proprio a causa del ridotto traffico della stagione invernale. La cassa integrazione sarà, come nei sei mesi precedenti, con modalità a zero ore o a rotazione.

Il vertice tra Alitalia e sindacati segue di appena due giorni la chiusura della presentazione delle offerte vincolanti per l’acquisto della compagnia, che potrà essere venduta tutta intera oppure divisa nei due lotti di aviation e handling. I possibili acquirenti sono sette: per ora hanno ufficializzato l’offerta soltanto Lufthansa ed EasyJet, che però sembrerebbero volere di Alitalia solo alcuni asset (la compagnia tedesca, ad esempio, ha dichiarato interesse solo per il network globale e per il business dei voli point-to-point in Europa e in Italia).

Il contenuto delle offerte sarà ora valutato dai commissari, mentre il 30 aprile scadrà il termine per completare la fase di negoziazione e miglioramento delle offerte. Per “coprire” questo periodo, infine, il governo ha appena stanziato ulteriori 300 milioni di euro in favore della compagnia, che si sommano ai 600 milioni del “prestito-ponte” dato il 2 maggio scorso. Il governo ha anche prorogato  al 30 settembre 2018 la restituzione dei 900 milioni complessivi, dando quindi più tempo e più risorse per negoziare al meglio la cessione dell’aviolinea.

L’allungamento dei termini per il prestito-ponte è stato commentato positivamente dalla Cgil. “Era necessario – ha detto il segretario generale Susanna Camusso – perché bisogna dare un destino a questa compagnia”. Il leader sindacale ha poi ribadito che “ci deve essere una soluzione per l'insieme e non ci deve essere lo spezzatino. Bisogna ricostruire la funzione di una compagnia internazionale”. Sul tema è intervenuto anche il segretario confederale Maurizio Landini: “Ci sono tanti gruppi che vengono in Italia per comprare, questo vuol dire che c’è una competenza, un saper fare. Ma c’è il rischio di uno spezzatino, per questo abbiamo bisogno di una politica industriale e anche di un ruolo dello Stato nell'economia che indichi la strada”.