Venite ad investire in Albania, perchè le tasse sono al 15% e non ci sono i sindacati: il premier albanese Edi Rama lo aveva già dichiarato in occasione della visita di Matteo Renzi in Albania e lo ha ripetuto in questi giorni durante la sua visita ufficiale in Italia, nel corso delle interviste rilasciate a quotidiani e talk show.

Non ci sta Ermira Behri, della segreteria nazionale Fillea, albanese, in Italia ormai da tanti anni, secondo la quale le dichiarazioni del premier sono œun pessimo spot. "Pensa davvero il capo del governo che dove non esistono i sindacati le economie crescano più che nei paesi sindacalizzati? Direi proprio il contrario, basta mettere a confronto le condizioni dei lavoratori albanesi con quelle dei lavoratori degli altri paesi europei.€ E ancora, come può un premier che si ritiene di sinistra, non dare il giusto valore a temi come il rispetto dei diritti di tutti lavoratori, il miglioramento delle condizioni di vita, il diritto a un lavoro dignitoso e a un salario adeguato?"

"Come può – contnua la dirigente sindacale – non chiedere agli investitori stranieri rispetto per la terra, per le comunità  locali, per i lavoratori albanesi? Come può non cogliere l'€™opportunità di legare quegli investimenti a una reale crescita dei livelli di vita della sua gente? L'™Albania è il paese più povero e con i salari più bassi d'Europa,€ come confermano i dati Eurostat 2014. Agli investitori stranieri cosa propone, dunque, il governo albanese, di approfittare della situazione, venendo da noi per sfruttare manodopera a basso costo e senza diritti?€

œ"Se, come ha sempre dichiarato il premier Rama, gli Stati Uniti d'€™Europa sono l'€™unica strada per garantire le generazioni future, occorre che l'Albania per prima riconosca a quelle stesse generazioni future maggiori diritti e maggiori tutele, comprese le libertà  sindacali. Stare in Europa significa anche rendere i lavoratori e le lavoratrici albanesi delle lavoratrici e dei lavoratori europei", conclude l'esponente Fillea.€