Le grandi campagne di raccolta di prodotti ortofrutticoli nel nostro paese nascondono grande disagio per gli addetti che vi lavorano e una profonda e diffusa illegalità. La Flai denuncia da tempo episodi di sfruttamento e propone interventi di contrasto a queste situazioni di vera e propria schiavitù. Dopo l’esperienza del sindacato di strada e la mobilitazione che ha visto approvata la normativa che ha reso il caporalato un reato penale, la categoria della Cgil ha deciso di dare il via a un progetto (“Gli invisibili delle campagne di raccolta”) che vuole dare assistenza a 360 gradi a tutti lavoratori, spesso di origine straniera, impegnati nel settore in particolare nei mesi estivi.

Lavoratori che arrivano in Italia e si spostano seguendo le attività stagionali di raccolta: dalle angurie a Nardò alla raccolta dei pomodori nella Capitanata, dalle olive e ortaggi in Salento alla raccolta delle patate e degli agrumi nel Siracusano, dalle pesche e ortaggi nel Casertano agli agrumi nella piana di Gioia Tauro, dalla raccolta dei pomodori in Basilicata ai prodotti orticoli a Latina, dall’uva in Veneto alle mele in Trentino. “Le condizioni in cui si trovano a dover lavorare e vivere, da Nord a Sud, sono vergognose per un paese civile – spiegano in casa Flai –: lavoro nero, sottosalario, senza orari e senza sicurezza, obbligati a comprare dal caporale anche cibo e acqua”.

I lavoratori stranieri che vivono simili condizioni di sfruttamento sono oltre 80.000, uomini e donne giunti nel nostro paese con la falsa promessa di un permesso di soggiorno e di un lavoro regolare che non è mai arrivato. La Flai, insieme alla Cgil e ai suoi servizi, con camper attrezzati raggiungerà lavoratori e lavoratrici per portare loro assistenza con medici, avvocati, assistenza fiscale e contrattuale. Il progetto sarà presentato il 5 luglio a Lecce (in una conferenza stampa in cui sarà presente, tra gli altri, Gino Rotella, della segreteria nazionale Flai), a pochi chilometri da Nardò, scenario lo scorso anno del primo sciopero dei lavoratori migranti e oggi luogo di una nuova emergenza, poiché le centinaia di lavoratori migranti giunti per le campagne di raccolta, quest’anno non hanno trovato alcun centro di accoglienza attrezzato con servizi minimi per essere ricevuti in condizioni dignitose e non finire nelle mani dei caporali.