C’è stata finalmente la firma preliminare per la cessione dell’Aferpi di Piombino. Nella serata di ieri (1 marzo) al ministero dello Sviluppo economico è stato infatti siglato l'accordo per il passaggio dalla algerina Cevital al gruppo indiano Jsw che fa capo alla famiglia Jindal. Dopo due giorni d’incontri serrati, gli oltre duemila lavoratori dell’acciaieria possono quindi tirare un primo sospiro di sollievo.

Intorno al tavolo romano oltre al ministro Calenda  c’era anche il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. Ora dopo la firma di questo, che a tutti gli effetti è un memorandum d’intesa, ci sarà una seconda fase detta di “due diligence” (l'attività di investigazione e di approfondimento sulle informazioni ndr), che durerà fino al 31 marzo, giorno per cui è prevista la chiusura dell’operazione.

Subito dopo partirà il confronto dei sindacati con la nuova proprietà sul piano industriale e occupazionale. Piombino e i circa 2200 lavoratori si aspettano il rilancio dell’acciaieria. Jindal, che contrariamente a Cevital ha il suo core business nella siderurgia, infatti, parrebbe avere tutte le carte in regola perché Piombino continui a produrre acciaio come ha sempre fatto.

"Finalmente si sblocca la situazione di uno dei più importanti poli siderurgici italiani. La firma costituisce il punto di partenza di un percorso ancora lungo che si concluderà dopo la presentazione del piano industriale da parte di Jindal. L'obiettivo rimane il rilancio del sito di Piombino e la garanzia del mantenimento dei livelli occupazionali pre-crisi. Il governo vigilerà con attenzione, ma oggi abbiamo raggiunto un importante risultato". Lo ha dichiarato il ministro Calenda.