Oggi rendiamo omaggio ad una delle figure più importanti della storia mondiale del Novecento: Nelson Mandela. Il 18 luglio 1918 nasceva l'uomo che avrebbe cambiato le sorti del Sudafrica e inciso nelle battaglie civili in ogni angolo del globo. Nato a Mvezo, piccolo villaggio nel sud est del paese, fu il primo presidente a essere eletto con suffragio universale e il primo non bianco a ricoprire tale carica. Attivista per i diritti civili e avvocato, ha scontato quasi 27 anni in carcere per la sua opera di pieno riconoscimento dei diritti civili. Rivoluzionario e uomo di un governo di riconciliazione e pacificazione, fu a lungo uno dei leader del movimento anti-apartheid ed ebbe un ruolo determinante nella caduta del regime. "La storia non ci ha insegnato nulla, visto ciò che stiamo vivendo", ha sottolineato ai microfoni di RadioArticolo1 Raffaella Chiodo Karpinsky dell'Uisp ricordando come Mandela usasse molto spesso lo sport contro il razzismo. "Oggi una forma di Apartheid è quella dell'Europa verso l'Africa e chi cerca di sbarcare attraversando il Mediterraneo", denuncia ai nostri microfono Mussie Zerai, fondatore dell'Agenzia Habeshia. In collegamento con Pretoria, lo scrittore Raphael d'Abdon l'ha definita una "rivoluzione a metà quella di Mandela" e raccontato come i giovani di oggi ricordano il leader sudafricano. Stefano Milani