Si intitola "Maturi per il cambiamento", questo studio che analizza le politiche di alcune tra le maggiori catene di supermercati in Europa e negli Stati Uniti e coinvolge anche il nostro Paese. Un rapporto, promosso dalla ong internazionale Oxfam che mette in luce l'ingiusta distribuzione dei proventi delle vendite dei prodotti alimentari: la metà va ai rivenditori, ai piccoli coltivatori e ai braccianti vanno quote minime, inferiori al 5 per cento. Ecco perché la maggior parte dei lavoratori agricoli è pagato pochissimo, anche in Italia, e spesso lavora e vive in condizioni di grave sfruttamento, ai limiti della sopravvivenza. LA FORBICE SI ALLARGA. "I piccoli coltivatori e i lavoratori nella stragrande maggioranza dei casi vivono in povertà", spiega ai microfoni di RadioArticolo1 Giorgia Ceccarelli di Oxfam Italia. Per esempio per i produttori su piccola scala di tè indiano o di fagiolini verdi del Kenya "il guadagno medio è pari a meno della metà di quanto sarebbe loro necessario per condurre una vita dignitosa", e per le donne il divario è ancora più svantaggioso. Stefano Milani