Quest’anno la prova finale delle scuole superiori assume un valore simbolico perché è il ritorno nelle aule dopo i mesi della didattica a distanza e perché evoca più in generale la difficile prova di maturità che deve sostenere tutto il Paese per uscire dalla crisi da coronavirus. Alle 8.30 comincerà per 500.000 studenti un esame pesantemente condizionato dal Coronavirus: niente scritti, in programma una prova unica.  Il colloquio, che peserà il doppio del solito nella votazione (fino a 40 punti su 100), durerà più del solito (un'ora circa). I candidati, così come la commissione, indosseranno la mascherina, rispetteranno la distanza interpersonale prevista dalla legge e presenteranno un elaborato concordato con il docente della materia di indirizzo; una specie di "tesina" che per il liceo classico riguarderà latino e greco mentre per lo scientifico verterà su un argomento di matematica e fisica.

All'ingresso della scuola sarà necessario sottoscrivere una certificazione e non si potrà dimenticare la carta d'identità. La predisposizione dell’esame di stato in presenza ha chiamato in causa una organizzazione complessa – si legge sul sito della Federazione dei lavoratori della conoscenza della Cgil (la Flc), realizzata da dirigenti e personale Ata e che, attraverso l’azione di tutela del sindacato, introdotta con il protocollo d’intesa, ha individuato le possibili modalità di tornare a scuola in sicurezza, perché, come dovrebbe essere evidente, la scuola ha specifiche peculiarità e tra i suoi banchi la relazione e la prossimità rappresentano elementi primari irrealizzabili con il distanziamento sociale.

Secondo la Flc, questi lunghi mesi di chiusura hanno riaperto il dibattito sul modello educativo nel nostro Paese e, oltre all’imperante logica del mercato, che immediatamente ha visto nella didattica a distanza una nuova ed inesplorata prateria di guadagni, si è attivato un processo di riflessione su ciò che è la scuola, sulle sue finalità e su quanto sia strategico il suo ruolo nel complessivo equilibrio sociale, a cui anche la Flc Cgil ha partecipato con la stesura del Manifesto per una didattica inclusiva.

Sui siti web e sui quotidiani di oggi sono molti i commenti e le analisi sulla scuola. Tra questi da segnalare l’editoriale di Carlo Verdelli (ex direttore di Repubblica) sul Corriere della Sera: la scuola dimenticata. Su La Stampa i messaggi ai giovani studenti di Roberto Saviano e Francesco Guccini ai ragazzi p.9- . In questi giorni si è sviluppato anche il dibattito sull’efficacia e i limiti della scuola da remoto. Su Collettiva.it scrive Stefano Iucci che parla di una indagine di Flc e Uds Puglia mostra tutti i limiti della didattica a distanza. Il 70% degli studenti chiede la riapertura delle scuola e settembre. La didattica a distanza: una didattica d’emergenza che presenta però tanti di quei limiti da rendere necessaria la ripresa della didattica in presenza subito a settembre. Si tratta di un’evidenza ormai acclarata tra insegnanti, osservatori e studiosi. Un’ulteriore conferma arriva appunto dall’indagine realizzata da Flc e Uds Puglia che ha coinvolto più di 2.500 di studenti e dal titolo “La scuola ai tempi del covid”. Le risposte fornite al questionario non lasciano dubbi: uno studente su tre non ha seguito le lezioni a distanza nel corso della pandemia e, tra chi ha seguito, il 60% reputa la didattica a distanza meno efficace; più del 70%, inoltre, chiede con forza la riapertura delle scuole a settembre. Ragionare sulla dad è utile anche perché diventa una cartina di tornasole di come è stata considerata in questi anni l’istruzione del nostro paese: “Non basta solo stanziare fondi (sempre troppo pochi) ma è arrivato il momento di discutere un piano per il futuro – ci dice Davide Lavermicocca, coordinatore Uds Puglia – . I luoghi della formazione non devono ricevere solo una toppa per sopravvivere alla crisi che stiamo attraversando, ma è necessario ragionare di riforma per dare una risposta ai problemi che ormai da troppo tempo viviamo”.

Povertà, lo spettro che si aggira per l’Europa 

“La fotografia dell’Istat dimostra la necessità e l’urgenza di interventi rafforzativi del Reddito di Cittadinanza che consentano di raggiungere tutte le persone in condizione di povertà assoluta e, in particolare, le più colpite, modificando l'attuale scala di  equivalenza, che penalizza i minori e le famiglie numerose, e i vigenti requisiti anagrafici che discriminano gli stranieri". Così l’Alleanza contro la povertà in Italia, di cui la Cgil fa parte, ha commentato ieri i dati diffusi dall’Istituto di statistica. Per l’Alleanza, si legge nel comunicato stampa che inviamo in allegato, è necessario un intervento “immediato”: “sia con il rafforzamento dei percorsi di inclusione per accompagnare i nuclei presi in carico fuori dalla condizione di bisogno, sia con il rafforzamento del Fondo per il RdC per affrontare le drammatiche conseguenze sociali provocate dalla crisi sanitaria”. Sul reddito di cittadinanza prosegue il dibattito tra esperti e analisti. Sul Messaggero il commento critico di Francesco Grillo: “La strategia dei sussidi, anatomia di un errore. E evidente che così com'è fatto, il reddito di cittadinanza non è sostenibile. Sta ottenendo qualche risultato ma è come se sparassimo a mille zanzare con un bazooka non capace di distinguere. L'intuizione dell'universalità del beneficio è giusta. Per arrivare ad un welfare adatto al ventunesimo secolo, ci sarebbe bisogno però di quella visione che - sotto le bombe - ricordò agli europei che dalle grandi crisi si esce solo con riforme che siano radicali, appassionate e intelligenti”. Sul Manifesto scrive Roberto Ciccarelli: povertà in calo, ma arriva l’onda Covid (p.3). Sull’Avvenire la proposta di Enrico Giovannini - economista, statistico, portavoce dell'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) e membro del team di esperti coordinato da Vittorio Colao - indica le priorità per un'Italia che, pur registrando alcuni passi avanti negli strumenti per la lotta alla povertà, fronteggia un'emergenza drammatica per milioni di persone che rischiano di diventare poveri. Giovannini propone una misura di garanzia antimiseria per l’infanzia (intervista di Luca Mazza a pagina 5). Sull’Avvenire scrive anche Francesco Riccardi che parla della necessità di ritarare il reddito di cittadinanza (p.5). Sull’HuffingtoPost la storia di Marcus Rashford, il calciatore del Manchester United, di origini umili che è riuscito a convincere il governo inglese a ripristinare i pasti gratuiti per i bambini in difficoltà, una misura che era stata cancellata dal premier Boris Johnson. Rashford è un figlio della working class e per anni ha beneficiato dei pasti gratuiti. È stato registrato un aumento di circa due milioni di disoccupati in Gran Bretagna negli ultimi mesi, che ha coinvolto in particolare i lavoratori poco qualificati. Durante il lockdown circa 200 mila bambini hanno saltato i pasti, e molte famiglie sono riuscite ad andare avanti grazie a quest’iniziativa del governo. Nella sua lettera, Rashford ha raccontato il dramma delle famiglie che hanno perso il lavoro durante il lockdown e non hanno più accesso ai beni di prima necessità. “La prossima volta che vi fate la doccia - ha scritto il calciatore - pensate a quelle persone che non riescono più a pagare la bolletta dell’acqua”.

Un argine alla disoccupazione dilagante

“Un milione di posti di lavoro a rischio” è il titolo di apertura del Corriere della Sera che rilancia così il nuovo allarme del presidente di Confindustira Carlo Bonomi. Commercio e piccole imprese in pressing (Corriere). L’allarme di Sangalli (Confcommercio) sul Corriere della Sera: 270 mila aziende possono scomparire (intervista di Lorenzo Salvia a pagina 2). Sul Sole 24 ore scrivono Giorgio Pogliotti e Claudio Tucci: Contratti a tempo com meno paletti (p.9).

Di fronte a questa situazione che rischia di diventare la nuova grande emergenza sociale dei prossimi mesi, il sindacato confederale e le categorie non stanno fermi. "Abbiamo chiesto il blocco dei licenziamenti per tutto l'anno. Ma se non rimettiamo al centro ambiente, mobilità, infrastrutture e orari di lavoro, il Paese non cambia", ha detto lunedì il segretario generale della Cgil Maurizio Landini al termine dell'incontro dei sindacati con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in occasione degli Stati generali dell'economia in corso a Roma a Villa Panphili. Sul sito di Collettiva.it il video con le sue dichiarazioni e l’articolo del direttore Gabriele Polo. Landini ha elencato altre centralità sul terreno delle tutele del lavoro – si legge ancora nell’articolo di Polo su Collettiva.it - dal blocco dei licenziamenti alla riforma in chiave universale degli ammortizzatori sociali; dalla riduzione degli orari di lavoro individuali al rinnovo dei contratti nazionali come strumento per gestire le nuove forme di lavoro (a partire dallo smart working) – con annessa cancellazione per legge dei contratti pirata attraverso una norma sulla rappresentanza e il valore erga omnes dei contratti; dall’investire sulla sanità - non solo come tutela sociale ma anche come fattore di sviluppo in una logica di “cura” del lavoro – a una vera riforma delle pensioni, fino ai nodi strategici di scuola e formazione. Infine, l’affondo sulle infrastrutture: sono urgenti per creare posti di lavoro, ma bisogna sapere scegliere e privilegiare la tutela del territorio e delle persone. Intanto riparte anche la contrattazione. Dal sito di Collettiva.it: Un primo accordo, importante, nella direzione del rinnovo complessivo del contratto nazionale di lavoro, la cui “centralità” è pienamente confermata. L’hanno sottoscritto ieri, 16 giugno, i sindacati del settore agroalimentare Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil insieme alle tre centrali cooperative Agci-Agrital, Confcooperative-Fedagripesca e Legacoop-Agroalimentare. Difende il potere d’acquisto e conferma le tutele contrattuali per oltre 50 mila lavoratori dipendenti delle coop che curano la trasformazione dei prodotti agricoli e zootecnici e la lavorazione dei prodotti alimentari. Il giudizio unitario delle federazioni sindacali è positivo: “L’intesa raggiunta - spiegano - offre risposte certe e immediate da un punto di vista salariale e normativo”. Si tratta di “un primo passo importante che valorizza concretamente il lavoro svolto e l’impegno profuso dalle lavoratrici e dai lavoratori”. Sul piano retributivo l’intesa prevede un recupero salariale, a decorrere dal primo dicembre 2019 e per tutto il 2020, pari a 21,43 euro (a parametro 137), e il pagamento degli arretrati scaglionati in tre tranche, tra giugno e agosto. L’accordo stabilisce, inoltre, lo slittamento a gennaio 2021 del versamento del contributo a carico di lavoratrici e lavoratori del fondo sanitario integrativo del settore. Tina Balì, segretaria nazionale della Flai Cgil, sottolinea la “grande soddisfazione” del sindacato “per due motivi”. “In primis - spiega - l’intesa raggiunta, già nelle premesse, riconosce lo straordinario ruolo svolto dalle lavoratrici e dai lavoratori del settore durante l’emergenza Covid-19, il senso di responsabilità e di grande impegno per garantire, attraverso il loro lavoro, che non mancasse quello che è un bene di prima necessità per le persone: la garanzia dei generi alimentari”.

Grandi gruppi: tra Alitalia e Atlantia

Della Nuova Alitalia si parla oggi su vari quotidiani. Il Messaggero di Roma dedica alla notizia la sua apertura: Alitalia riparte, scoglio esuberi, vertice a Palazzo Chigi, scrivono a pagina 2 Alberto Gentili e Umberto Mancini:  Alitalia, c’è la newco, ma sui nuovi vertici è lite Pd-Cinquestelle. Su La Stampa si mette invece in evidenza il contrasto politico che si è giocato i questi ultimi mesi sul futuro delle autostrade. Atlantia/autostrade, vince Di Maio (La Stampa). Per quanto riguarda la questione generale dei finanziamenti alle attività industriali e agli investimenti per lo sviluppo da segnalare sul Sole 24 ore l’idea di un buono del tesoro “di guerra”. Il presidente della Consob, Paolo Savona, propone bond pubblici irredimibili al 2%. Secondo Savona, il risparmio degli italiani, una ricchezza immobiliare pari a 4.445 miliardi a fine 2019, mai come ora può contribuire a portare fuori il Paese da una delle crisi peggiori della storia (a pagina 2). Sul manifesto sulla proposta di Savona scrive Luigi Pandolfi (pagina 4 dalla prima): L’articolo di Pandolfi si conclude così: “…Ecco perché lo Stato farebbe bene a drenare una parte del risparmio privato per aumentare il livello degli investimenti pubblici, senza appesantire il debito. Ciò che manca nella relazione di Savona - ma non ci si poteva aspettare altrimenti - è una riflessione critica sul modello economico export-led del nostro Paese, del quale, anzi, viene denunciata la «dimensione non ancora sufficiente». Si continua ad omettere che la rincorsa dei surplus delle nostre partite correnti sia iniziata tra il 2012 e i12013, al crocevia tra recessione e inasprimento dell' austerità a livello euro- peo. In otto anni abbiamo importato di meno ed esportato di più perché gli italiani hanno avuto meno soldi da spendere e i bassi salari hanno sostenuto la competitività delle nostre merci. Va bene, quindi, la mobilizzazione del risparmio, ma per evitare, innanzitutto, che a pagare la nuova crisi siano gli stessi che ancora non hanno finito di pagare quella precedente”.

Altri titoli da prima pagina: da Regeni a mafia capitale

Sulle prime pagine da segnalare l’apertura di Repubblica: Il Pd a Conte: chieda subito il processo sulla base di una lettera al governo del segretario del Pd, Zingaretti. Sul Corriere della Sera la proposta di Ernesto Galli della Loggia: dedicare a Giulio Regeni una strada in ogni città (Corsera pagina 30). L’altro titolo in evidenza sulle prime pagine riguarda mafia capitale. Sulla scarcerazione di Carminati scrive Giovanni Bianconi sul Corriere della Sera (p. 20 e 21). Su Repubblica, scrive Carlo Bonini: Carminati in libertà, p.20. Su La Stampa Maurizio De Giovanni (p. 21) Sul manifesto Santoro: torna libero l’ex Nar (p.5). Tra i commenti da segnalare poi quello di Massimo Gramellini sul Corriere della Sera sul “menefreghismo” imperante e diffuso abilmente da poltiici come Matteo Salvini, a proposito dell’immagine alquanto squallida dell’ex ministro degli Interni che trangugia ciliegie mentre il governatore del Veneto Zaia parlava della morte di tanti bambini e anziani per il coronavirus.

Gruppi dirigenti sindacali: cambio al vertice della Uil

Cambio al vertice della Uil: arriva Pierpaolo Bombardieri L'agenda sindacale. L'attuale leader, Barbagallo, verso la guida dei pensionati Giorgio Pogliotti Cambio ai vertici della Uil. A guidare il sindacato di via Lucullo sarà Pierpaolo Bombardieri (56 anni), attuale segretario generale aggiunto, mentre l'attuale leader Carmelo Barbagallo - che ricopre da marzo del 2019 anche l'incarico di "facente funzione" di segretario generale del sindacato dei pensionati -, andrà a dirigere la Uil pensionati. La proposta del passaggio di consegne verrà formalizzata i 125 giugno da Barbagallo all'esecutivo nazionale, l'organismo che rappresenta il gruppo dirigente della Uil, e sarà votata il 4 luglio dal consiglio confederale, una sorta di Parlamentino del sindacato.“Aiuta chi ci aiuta”.

Coronavirus, prosegue la campagna di Cgil, Cisl, Uil

La sottoscrizione lanciata da Cgil, Cisl, Uil, per fronteggiare l’emergenza Coronavirus e sostenere i reparti di terapia intensiva ha raggiunto oggi la somma complessiva di 1 milione e 900 mila euro che sono già stati devoluti alla protezione civile. È quanto sottolineano in una nota i Segretari organizzativi di Cgil, Cisl, Uil, Nino Baseotto, Giorgio Graziani, Pierpaolo Bombardieri. “Siamo molto soddisfatti. È un risultato molto importante che testimonia la solidarietà concreta da parte di tanti lavoratori e pensionati italiani. Abbiamo raccolto in queste ultime settimane  900 mila euro che si aggiungono al milione di euro già versato alla Protezione Civile. Ma la nostra sottoscrizione proseguirà ancora per sostenere il lavoro di tanti medici ed operatori sanitari impegnati  nella lotta contro il Coronavirus“.I versamenti vanno fatti sul conto corrente bancario – Monte dei Paschi di Siena IBAN IT 50 I 01030 03201 000006666670 con causale: Aiuta chi ci aiuta.Agenda degli appuntamentiPer un quadro completo degli appuntamenti della Cgil nazionale e della Cgil nei vari territori vedi l’agenda sempre aggiornata di Collettiva.it: www.collettiva.it/agenda/