"Due anni fa si erano opposti al trasferimento forzato a Foligno, proposto loro dall'amministrazione comunale, organizzandosi in una casa famiglia, facendosi carico delle spese di gestione e di ristrutturazione. Ma ora la Usl, prorpietaria dei locali, in piena pandemia, ha fatto recapitare un provvedimento di sfratto, perché avrebbe deciso di vendere i locali". A denunciare l'episodio è lo Spi Cgil di Perugia per bocca del segretario generale Mario Bravi, insieme alla Lega pensionati di Foligno. 
"Serve sapere che a Nocera Umbra la percentuale di locali pubblici e privati è enorme - continua lo Spi - e quindi la cosiddetta 'pressione' del mercato non esiste. I 14 ospiti hanno recentemente effettuato il tampone e risultano tutti negativi e hanno un'età che va dai 77 ai 95 anni. Quindi parliamo di persone fragili che istituzioni e società dovrebbero tutelare in tutti i modi. Invitiamo la ASL a fare marcia indietro e a tornare sui suoi passi, anche perché la legge prevede che sia la stessa amministrazione pubblica a dover garantire un tetto ai più fragili. Serve un'amministrazione pubblica che torni immediatamente alla necessaria razionalità e sensibilità civile".