La prima giornata di lavori del XIX congresso della Cgil, in corso a Rimini, ha visto intervenire sul palco anche rappresentanti delle organizzazioni internazionali. Interventi legati da alcuni fili comuni. L’urgenza di prendere misure contro l’inflazione, innanzitutto, e di difendere i diritti fondamentali del mondo del lavoro (associazione, rappresentanza, contrattazione collettiva). Ma anche la priorità, condivisa da tutto il movimento sindacale internazionale, di fare argine contro estrema destra e neofascismi.

Esther Lynch (Ces): è il momento di costruire un’Europa diversa

“Questo è un momento di opportunità per costruire un movimento sindacale europeo forte ed efficace che lotti per l'equità sul lavoro e la giustizia nella società. Per prepararsi alle sfide che ci attendono”. Così Esther Lynch, segretaria generale della Ces, la Confederazione dei sindacati europei. “I salari sono al primo posto nell'agenda. L'inflazione è come una riduzione dello stipendio. La nostra lotta per l'aumento dei salari è estesa a tutta l'Europa. Sia chiaro che i lavoratori non sono la causa dell'inflazione, ma le sue vittime. Gli aumenti dei tassi di interesse non sono il rimedio e stanno danneggiando i lavoratori”, ha precisato Lynch, ricordando che “i lavoratori a basso salario sono i più colpiti”.

La leader del sindacato europeo ha ringraziato la Cgil per il “sostegno alla conquista della Direttiva Ue sui salari minimi e sulla contrattazione collettiva”. Ma “le regole fiscali dell'Ue hanno fallito in passato e le regole autolesioniste sul debito non sono adatte alle sfide del futuro”. Occorre invece “un nuovo accordo per i lavoratori, investimenti per servizi pubblici di qualità, per riportare in auge i servizi privatizzati, gli alloggi e l'assistenza, e un Green Deal che investa realmente per ricostruire la base industriale e realizzare una giusta transizione”. 

“I lavoratori e i loro sindacati sono uniti nel sostenere i lavoratori migranti - ha proseguito Lynch - nella ferma convinzione che nessun tentativo di mettere a tacere le voci, attraverso tutele limitate e condizioni precarie, arresti, deportazioni debba indebolire la solidarietà dei lavoratori”. Infine un accenno alle tragedie dei profughi morti sulle coste della Calabria: “È particolarmente importante per me essere qui alla luce della tragedia di Cutro. Non c'è argomento morale, legale, politico o economico che possa giustificare tutto questo. Coloro che hanno perso la vita ci chiedono collettivamente di cambiare approccio. Tutte le persone, a prescindere da chi siano, meritano di essere salvate dal mare”, ha concluso Lynch.

Oliver Röpke (Cese): l’importanza di una rete antifascista 

Anche Oliver Röpke, presidente del gruppo lavoratori Cese (il Comitato economico e sociale europeo), punta il dito contro l’inflazione: “La preoccupazione più pressante per gli europei e le famiglie di lavoratori è l'aumento del costo della vita”, dice rivolgendosi alla platea del Congresso Cgil. “L'Ue e gli Stati membri devono agire immediatamente. Non è sufficiente che alcuni Paesi forniscano pagamenti una tantum. L'inflazione non è un fenomeno isolato, quindi dobbiamo prevedere meccanismi di sostegno per i lavoratori”, prosegue. 

Röpke si sofferma poi “su un'altra grave minaccia per le nostre democrazie. Quella dell'estrema destra e del neofascismo, che molti di noi pensavano non sarebbe mai tornato nel continente europeo”. I populisti estremisti “diffondono una divisione nelle nostre società, trasformano i migranti in capri espiatori, mettono in discussione le conquiste faticosamente ottenute in materia di uguaglianza di genere e di non discriminazione, e minano la coesione sociale”. “La Cgil affonda le sue orgogliose radici nella lotta contro il fascismo. Ha subito la repressione fascista nel XIX secolo e, nella storia recente, ricordiamo l'attentato dei neofascisti alla sede nazionale a Roma nell'ottobre del 2021”. Ma, prosegue Röpke, “questa tendenza all'estrema destra non è affatto limitata all'Italia”. Per questo è importante l’iniziativa Cgil di “lanciare l'Alleanza internazionale antifascista”. 

“I prossimi mesi e il prossimo anno - prosegue - saranno cruciali. Tra poco più di un anno ci saranno le elezioni europee, seguite dalla formazione di una nuova Commissione. I sindacati devono stabilire l'agenda per il prossimo mandato della Commissione Ue: dobbiamo mantenere lo slancio per un'Europa sociale più forte, per la piena attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali”. “Non possiamo più permettere che la destra ci riporti al business as usual, che significa austerità, tagli sociali, indebolimento della contrattazione collettiva e del dialogo sociale. La nostra battaglia sarà sempre quella di difendere il diritto di tutti i lavoratori a un lavoro dignitoso e a salari equi”, conclude.

Gilbert F. Houngbo (Oil), una coalizione globale

Gli interventi degli ospiti internazionali si sono conclusi con il saluto, in un breve video mostrato alla platea, del direttore generale dell’Organizzazione internazionale del lavoro Gilbert F. Houngbo, che ha ricordato come il mondo del lavoro stia “affrontando tempi difficili”, prima a causa del Covid, poi della guerra in Europa, senza dimenticare la crisi economica e gli “effetti devastanti del cambiamento climatico”. 

Di fronte a queste sfide e ostacoli, Houngbo ha annunciato l’intenzione di proporre una “coalizione globale per la giustizia sociale” alla prossima conferenza Oil di giugno, una coalizione che si ponga l’obiettivo di garantire la giustizia sociale e la difesa dei lavoratori, e di assicurare che a ogni livello nazionale e sovranazionale siano promosse politiche coerenti con questo obiettivo e ispirate da un “approccio ampio incentrato sull’uomo”.

Tra le priorità dell’azione, segnalate da Houngbo alla platea Cgil: “Non lasciare nessuno indietro, migliorare la protezione delle persone più vulnerabili, garantire che le condizioni di lavoro non peggiorino”, e ancora: “Difendere la libertà di associazione e il diritto alla contrattazione collettiva, assicurare la protezione sociale universale” ricordando che, ad oggi, "metà della popolazione mondiale ne è priva”; “supportare i lavoratori nella transizione all’economia verde, rafforzare la dimensione sociale degli accordi commerciali”.