Ieri (2 ottobre) al termine del flash mob Cento ospedali per Gaza è stato gravemente aggredito un medico dell’ospedale Spallanzani di Roma. Duro il commento della Fp Cgil di Roma e Lazio: “Esprimiamo la nostra più sentita vicinanza al collega e la più ferma condanna per l’atto vile e immotivato”.

"Il collega, mentre si recava alla propria auto, è stato assalito e brutalmente aggredito da tre individui. Gli aggressori hanno divelto la bandiera della Palestina delle mani dell’operatore sanitario per poi colpirlo al volto con un casco. Non è ancora chiara la matrice di questo atto vile e intimidatorio, ma non è difficile ricostruire un nesso causale tra la partecipazione all’iniziativa di solidarietà e denuncia da poco terminata e l’aggressione subita”, continua la nota.

Per il sindacato si tratta di “un attacco grave non solo contro un lavoratore, un sanitario che ogni giorno si dedica alla comunità, ma contro il diritto all’espressione, al dissenso, alla libertà di manifestare e alla solidarietà internazionale

“Quello che è successo ieri – continua il comunicato – non è tristemente un caso isolato, ma è piuttosto frutto di una campagna mediatica e politica di delegittimazione di tutte le iniziative che non vogliono far spegnare la luce sul genocidio in corso a Gaza e sull’ipocrisia del nostro governo, come di molti altri governi europei e occidentali, pronto a tacciare gli attivisti e le attiviste della Global Sumud Flotilla di irresponsabilità, di disinteresse per i civili che soffrono nella striscia o di voler minare l’azione del governo o i tentativi di pace, ma non così coraggioso nell’intraprendere azioni concrete per sanzionare il Governo israeliano e porre fine al massacro”.

Come Fp Cgil “ripudiamo fermamente ogni forma di violenza verbale o fisica e riaffermiamo il nostro impegno quotidiano per una società fondata sul rispetto, sul dialogo e sulla pace. Siamo vicino al lavoratore aggredito, così come a tutti i colleghi e le colleghe che ogni giorno, anche attraverso prese di posizione pubbliche e gesti simbolici, si schierano dalla parte della vita, della cura e del diritto”.

“La luce – conclude – che abbiamo acceso per Gaza davanti a decine di strutture sanitarie in tutta la regione non si spegne, non la faremo spegnere”